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Messaggio INPS 4 marzo 2010, n. 6512
"Sentenza Corte Costituzionale n. 19/2009. Inclusione del figlio convivente nel novero dei soggetti
legittimati a fruire del congedo straordinario di cui all'art. 42, 5° comma, del D.Lgs. n. 151/2001.
Chiarimenti sul concetto di convivenza."
In occasione dell’estensione al figlio convivente del beneficio in oggetto, così come disposto dalla
Corte Costituzionale con sentenza n. 19 del 26 gennaio 2009, con
del 2
settembre 2009 sono state fornite alcune indicazioni in ordine alla verifica del requisito della
convivenza, ritenendo, sulla scorta di un parere del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
all’uopo interpellato, che si dovesse far riferimento, in via esclusiva, alla residenza ex art. 43 c.c.
(1)
e non al domicilio.
A seguito di segnalazioni pervenute al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di reiezione di
domande per la mancanza del requisito della coabitazione, nello stesso appartamento, pur avendo il
richiedente la residenza nello stesso Comune, stesso indirizzo (identità di stabile e numero civico)
del disabile da assistere, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha ritenuto di chiarire come
debba essere interpretato il concetto di convivenza.
Infatti, con
il Ministero, in riferimento alla
precisa che, in virtù del fine perseguito dalla normativa, cioè la tutela psico-
fisica del disabile, la residenza nel medesimo stabile, ma in interni diversi, non pregiudica
l’effettività e continuità dell’assistenza al genitore disabile.
Pertanto, alla luce delle sopravvenute indicazioni ministeriali, l’accertamento del requisito della
“convivenza”, nei casi di specie, dovrà essere effettuato attenendosi a tali indicazioni, ritenendosi
condizione sufficiente solo la residenza nel medesimo stabile, stesso numero civico, ma non anche
nello stesso interno (appartamento).
(1) L'articolo 43 del Codice civile recita: "Art. 43. Domicilio e residenza. Il domicilio di una persona è
nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. La residenza è nel
luogo in cui la persona ha la dimora abituale."