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Sanzioni pecuniarie a danno di coloro che omettono di segnalare operazioni sospette
Sentenza della Corte di Cassazione civile n. 23017 del 30/10/2009
La Corte di Cassazione Civile, con la
Sentenza n. 23017 del 30/10/2009, ha
accolto il ricorso avanzato dal
Ministero dell’Economia e delle
Finanze avverso la sentenza di 1°
grado del Tribunale di Napoli con cui
veniva annullata l’ingiunzione di
pagamento di una somma di denaro –
disposta dallo stesso Ministero –
contro un impiegato della Banca
resosi responsabile della mancata
segnalazione di operazioni sospette.
I Giudici della Corte di Cassazione
infatti, nell’accogliere il ricorso del
Ministero dell’Economia e delle
Finanze, hanno stabilito che anche il
solo sospetto o la presenza di una
minima anomalia circa la trasparenza
dell’operazione
dovrebbero far
scattare l’obbligo di segnalazione a
carico dell’operatore di Filiale.
Pertanto, rischia una sanzione
pecuniaria - in solido con l’Istituto di
credito - il bancario che ometta di
segnalare all’Organo direttivo della
Banca qualunque forma di operazione
sospetta e/o anomala.
In conclusione, alla luce anche del recente pronunciamento, si
consiglia ai Colleghi di prestare la massima attenzione verso gli
obblighi di legge in materia e di procedere, senza esitazione alcuna
ed in modo cautelativo, alla segnalazione di tutte le operazioni
ritenute sospette ai fini delle norme sull’antiriciclaggio.