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Istituto Nazionale Previdenza Sociale
Come già detto, non esiste un’elencazione di farmaci salvavita, men che meno
di terapie ad essi assimilabili. Oggi, si dispone solo di una lista
1
che, però, attiene
ad apprezzamenti di carattere economico ed è, pertanto, suscettibile di
fluttuazioni in relazione alla capienza di bilancio delle singole Regioni.
L’unico riferimento dottrinale scevro di considerazioni contabili (che risente però
dell’impossibilità di stilare un inventario nominativo dei farmaci che possono
rientrare nella definizione) è quello giurisprudenziale.
In quest’ultimo ambito, ad es. con Sentenza di C. Cass. Sez. I, 11 luglio 2002,
n. 26646, si è affrontato questo delicato capitolo delle cure salvavita asserendo
che
è salvavita quella terapia che consente di salvare la vita al paziente
,
che può essere anche rifiutata liberamente e consapevolmente (ad esempio
rifiuto della trasfusione per motivi religiosi), ravvisando il reato di violenza
privata nel comportamento del medico che imponesse la terapia contro la volontà
del paziente e che può persino sconfinare nell’accanimento terapeutico, quando
l'insistere con trattamenti di sostegno vitale sia
immediatamente
ingiustificato o
sproporzionato, malgrado non esistano linee-guida di natura tecnica ed empirica
di orientamento comportamentale dei medici davanti a situazioni di
insostenibilità della qualità della vita o di degradazione della persona.
Dunque, sono “salvavita” quelle cure “indispensabili a tenere in vita” la
persona e, in certa misura, sono indipendenti dalla qualità intrinseca del/dei
farmaco/i usati ad essere salvavita.
Infatti, quel farmaco potrebbe essere salvavita nei confronti di una determinata
patologia, ma non esserlo più se somministrato in caso di patologia diversa verso
cui ha pur tuttavia indicazione d’uso e/o con altra posologia.
In altre parole un antibiotico può essere salvavita in un paziente con AIDS,
mentre svolgere il suo semplice, normale ruolo antimicrobico non salvavita in un
soggetto immunocompetente.
1
Tipico esempio, è quella contenuta nel famoso File F (
capitolo di spesa sanitaria dove confluiscono i farmaci
salvavita, le medicine che curano malattie oncologiche, Aids, epilessia e particolari patologie neurologiche,
malattie rare, tesaurismosi
) dove alcuni farmaci entrano ed escono anche su base annuale.