Rispettate almeno i sacrifici fatti dai Colleghi!
Ci risulta che in questi giorni, in molti territori del perimetro UBI, diversi Uffici di Risorse Umane sono “alacremente” impegnati nel contattare i Responsabili di Filiale e di Strutture centrali. L’interlocuzione al telefono si conclude con l’invito “non proprio dolce”, ai Responsabili, a “rivedere al ribasso” il giudizio professionale attribuito (ma non ancora validato in procedura) ai Colleghi per l’anno 2020.
Questa “strana” e “massiva” pratica, a dire il vero non nuova, costituisce una doppia mortificazione professionale. Doppia perché “colpisce” sia il Responsabile/valutatore di Filiale/Struttura centrale (ritenendolo, evidentemente, non capace di valutare il proprio collaboratore), sia il Collega/valutato (che si vede non riconosciuto il giudizio proposto dal proprio Responsabile, unica figura in grado di valutarlo con puntualità e coerenza).
Come già avvenuto negli anni passati, l’Azienda, in moltissimi casi, sembra voler perdere l’occasione per utilizzare in modo costruttivo e proficuo uno strumento prezioso per sé e per il proprio Personale.
Il tutto avviene in piena emergenza sanitaria dovuta alla pandemia e nonostante i Colleghi abbiano conseguito, nel difficile e complicato anno 2020, buoni risultati e fatto fronte a mille problematiche (gestione della clientela, assenze forzate di Colleghi positivi o in quarantena obbligatoria, contingentamento delle presenze in Filiale, attività straordinaria creditizia a seguito di misure adottate dal Governo, OPAS INTESA SAN PAOLO su UBI BANCA, ecc., ecc.).
E’ utile ricordare che le valutazioni possono avere ricadute negative anche economiche (ad esempio, su “Sistema Incentivante” e “Premio Aziendale” e su altri Istituti in funzione anche delle varie normative aziendali di riferimento). Per tali ragioni, consigliamo ai Colleghi, nel caso in cui non si ritenga corretta la valutazione ricevuta, di apporre in procedura, nella sezione “note”, una dichiarazione di dissenso e successivamente ricorrere, entro 15 giorni dal rilascio del giudizio definitivo, contro il giudizio stesso (nel ricorso il Collega può essere assistito dal proprio Rappresentante sindacale).
Infine, riteniamo l’iniziativa in questione, posta in essere da Risorse Umane di UBI, il modo peggiore per “salutare” i Colleghi che passeranno alle nuove Aziende e per concludere l’esperienza in UBI Banca. Pertanto CHIEDIAMO all’Azienda di far cessare questi inopportuni atteggiamenti che avranno solo il “merito” di causare molti ricorsi avverso i giudizi professionali per l’anno 2020.