La procedura sindacale relativa all’integrazione di UBI Banca in Intesa Sanpaolo è stata avviata lo scorso 11 febbraio e, ad oggi, durante il confronto sono state acquisite dalle OO. SS. tutta una serie di informazioni relative all’operazione.
La suddetta operazione societaria prevede, tra l’altro, che:
- il 12 aprile avrà luogo la fusione di UBI in ISP e che, precedentemente, vi saranno due scissioni parziali, ossia il ramo d’azienda di UBI, che fornisce i servizi amministrativi e on line a favore di IWBank, sarà ceduto a Fideuram ISPB insieme al pacchetto azionario di controllo di IWBank, che resterà comunque come legal entity; il ramo d’azienda relativo all’attività di Private Banking di UBI Banca sarà ceduto ad Intesa Sanpaolo Private Banking;
- verrà posta in essere la fusione per incorporazione in Eurizon Capital SGR di PRAMERICA SGR, nonché di UBISS in ISP entro giugno 2021 e di UBI Leasing e UBI Factor in Intesa Sanpaolo entro il corrente anno;
- entreranno a far parte della Divisione Insurance le Società del comparto assicurativo di UBI Banca (AVIVA, Lombarda, CARGEAS e BAP);
- tutte le altre Società del Gruppo UBI (Prestitalia, UBI Academy e KEDomus) verranno controllate direttamente da ISP rimanendo comunque come legal entity;
- per quanto riguarda le strutture di Rete, dal giorno della fusione saranno operative 12 Direzioni regionali, oltre alla creazione di nuove strutture Agribusiness e Impact;
- la struttura di Banca dei Territori sarà articolata su 5 territori commerciali.
Tra i vari interventi comunicati dall’Azienda vi è anche la chiusura di 300 Filiali del vecchio perimetro di UBI Banca, a cui si aggiungono ulteriori 120 interventi di “remotizzazione” in attesa di accorpamento.
Considerata la complessità delle diverse operazioni da realizzare, riteniamo fondamentale che la riorganizzazione del Personale coinvolto venga effettuata dall’Azienda nel rispetto dei profili professionali dei Dipendenti, prevedendo obiettivi di crescita e con interventi contenuti in termini di mobilità. Il tutto nel rispetto dell’indicazione sin da subito tracciata dal Ceo di ISP Dott. Messina, che ha dichiarato a conclusione dell’Opas di ISP su UBI: “Le persone costituiscono il principale punto di forza del Gruppo, e nei prossimi mesi la valorizzazione dei nuovi Colleghi provenienti da UBI sarà un aspetto prioritario!”.
Nel corso dell’incontro avvenuto lo scorso 16 febbraio, l’Azienda ha riferito che, per quanto riguarda le Strutture di Governance – Sede Centrale, è in corso la riconduzione delle Strutture UBI nel modello organizzativo ISP.
Allo stato, osserviamo che l’Azienda – sino ad oggi – non ha ancora fornito specifica informativa ai Colleghi di UBI che svolgono attività specialistiche nei diversi Poli territoriali e Uffici centrali di Rete.
A tale proposito, riceviamo quotidianamente, sui Poli territoriali e Uffici centrali di Rete richieste di informazioni da parte dei Lavoratori che operano in queste strutture, i quali manifestano preoccupazione e chiedono di conoscere il loro futuro professionale all’interno di Intesa Sanpaolo e come l’Azienda intenda organizzare e, appunto, valorizzare il loro lavoro.
E’ utile ribadire che, in base al modello di UBI Banca, esistono sul territorio nazionale vari Poli specialistici con centinaia di Dipendenti, per la maggior parte dislocati negli immobili delle ex Direzioni Centrali delle Banche confluite nel 2016 nella Banca Unica voluta da UBI o delle Banche acquisite da UBI nel 2017 in occasione dell’acquisto delle cd. Bridge Banks.
Si tratta, come detto, di Poli relativi ad importanti Strutture della Banca, altamente specializzate e con professionalità aventi un know-how prezioso, acquisito in molti anni di anzianità nel ruolo e di esperienza specialistica nei vari settori, con un bagaglio, quindi, di conoscenze e professionalità che non possono e non devono in alcun modo andare perduti, anche nell’interesse di ISP. Ricordiamo, ad esempio, i Poli territoriali dislocati presso le sedi di Arezzo, Jesi, Bari, Chieti, Cosenza, Brescia, Bergamo, Milano, Varese, Firenze, Pavia, Torino e Perugia.
Chiediamo ad ISP di chiarire e delineare, quanto prima, le attività a cui intende destinare le professionalità presenti anche nei predetti Poli territoriali, auspicando che queste vadano in continuità con il percorso sinora fatto dai Colleghi.
E ciò nel rispetto del principio già riferito da ISP negli ultimi incontri sindacali, ossia che la riconduzione delle Strutture UBI nel modello organizzativo ISP non comporterà in linea di massima processi di mobilità territoriale.
Chiediamo che le scelte aziendali tengano conto di questi importanti elementi e vengano assunte nel pieno rispetto della valorizzazione anche del Personale UBI in servizio presso i Poli territoriali e gli Uffici centrali di Rete.