I titolari di Filiale sono sottoposti a continue sollecitazioni per il raggiungimento dei risultati assegnati.
Le incombenze, nelle Filiali e nei P.C.U., sono molto aumentate, appesantendo decisamente i compiti e i controlli che già prima dovevano essere espletati.
I precetti più elementari dell’accordo di gruppo sul clima del 26.11.2010, di seguito menzionato, come ad esempio il divieto di divulgare classifiche comparative tra dipendenze, vengono spesso violati.
Un clima aziendale, così degradato, non permette ai lavoratori l’espletamento della propria mansione in un contesto di normalità e serenità ed influisce, in alcuni casi, seriamente sullo stato di salute dei dipendenti.
Depressione, ansia e attacchi di panico non riguardano più solo casi isolati ma stanno interessando sempre più lavoratori.
L’idea che vada fatto tutto e subito deve essere sostituita dalla seguente: va fatto tutto e bene, con il tempo occorrente e con il rispetto della normativa interna e della legge.
Riteniamo che un buon clima aziendale, al contrario, faciliterebbe molto la corrente operatività e consentirebbe superiori performance commerciali.
In passato, più volte abbiamo trattato tale problematica, riuscendo a migliorare la situazione.
Il protocollo d’Intesa Sindacale del Gruppo UBI del 26.11.2010 si prefigge “la definizione di regole che assicurino sintesi efficaci fra obiettivi delle aziende ed esigenze dei lavoratori, attraverso la creazione di un clima di fiducia, coesione e stabilità, volto a garantire una condizione di benessere lavorativo per tutti i dipendenti del Gruppo e di adeguati livelli di competitività e produttività per le Aziende, nel rispetto di una corretta compatibilità tra i tempi di lavoro e i tempi da dedicare al riposo e alla sfera privata”.
Vanno, quindi, ripristinate delle regole che permettano di conciliare il raggiungimento degli obiettivi commerciali con un buon clima aziendale, orientando l’azione “verso forme e modi che rispettino i principi etici, la professionalità, l’impegno e la dignità del lavoratore”, e valorizzando, altresì, la cooperazione tra colleghi e con i diretti superiori gerarchici, in uno spirito di squadra.
Invitiamo, quindi, la Banca ad intervenire su tutte le disfunzioni, che ultimamente si sono verificate, al fine di ricreare un clima aziendale sereno, nel rispetto dell’accordo sopra citato e nella consapevolezza che, in una situazione lavorativa normalizzata, si otterrebbero anche risultati economici migliori.