Ieri e oggi sono continuati gli incontri di trattativa relativa all’evoluzione dell’organizzazione del lavoro secondo le linee del Piano Industriale 2022/2025. In particolare ci siamo concentrati sullo Smart Working.
Abbiamo dovuto rilevare come la banca, pur continuando a dichiararsi favorevole a un ricorso estensivo allo Smart Working, in realtà intenda applicarlo unicamente quale strumento per la soluzione delle proprie esigenze organizzative, di flessibilità e di riduzione dei costi, lasciando una discrezionalità a sue mani che non garantirebbe un principio di equilibrio.
Infatti l’azienda, ad oggi, si è dichiarata indisponibile su queste nostre richieste:
- garantire una fruizione concreta e non simbolica dello Smart Working per tutti, inclusi i colleghi della Rete filiali;
- individuare strumenti tecnici che permettano una reale disconnessione al termine del proprio orario di lavoro;
- l’erogazione piena del buono pasto per tutte le giornate lavorate in Smart Working;
- riconoscimento di indennizzi per le spese energetiche e di connessione, oltre ad un contributo per l’allestimento della postazione di lavoro.
Peraltro non è ancora stato completamente chiarito quali saranno le modalità per garantire ai colleghi l’effettivo rientro sul proprio posto di lavoro al termine dei periodi di SW, né le reali intenzioni dell’azienda rispetto al potenziamento territoriale degli HUB.
Abbiamo ribadito che per il Sindacato lo Smart Working non può limitarsi a fornire soluzioni organizzative o di contenimento costi utili solo per l’azienda, ma deve necessariamente tenere conto anche delle aspettative e delle esigenze personali e di conciliazione di tutti i colleghi.
Un punto irrinunciabile di questa trattativa continua ad essere la definizione di regole per la gestione dello Smart Working in linea con le previsioni del CCNL e che garantiscano a tutti i colleghi una fruizione reale.