Il Governo ha convertito il decreto di riforma delle banche popolari in legge ricorrendo al voto di fiducia. Il Senato ha approvato martedì il testo, già votato alla Camera, con 155 voti favorevoli e 92 contrari. Le banche popolari che superano la soglia di 8 miliardi di attivi (Ubi, Bper, BPM, BPV, Vento banca, Popolare di Sondrio, Credito Valtellinese, Popolare Bari, Popolare dell’Etruria e del Lazio, Banco popolare) avranno 18 mesi dall’emanazione dei decreti attuativi da parte della Banca d’Italia per trasformarsi in Spa ed è prevista la possibilità di introdurre un limite all’esercizio del diritto di voto al 5% del capitale. Detto limite sarà temporaneo e per un periodo massimo di 24 mesi dalla conversione in legge.