Il direttore del Quotidiano della Calabria Matteo Cosenza ha proposto di dedicare la giornata dell’8 marzo a tre donne speciali per il loro coraggio, le calabresi Giuseppina Pesce, Maria Concetta Cacciola e Lea Garofalo.
Se non ora quando? Adesso
di ALBA COSCARELLA – Dirigente del coordinamento Falcri Donna
SE l’8 marzo fosse una festa, questa iniziativa non avrebbe senso. Se l’8 marzo fosse solo mimose,non varrebbe neppure la pena di parlarne. Se l’8 marzo fosse solo pizza, birra e spogliarellisti, non meriterebbe neppure un posto sul calendario che appendiamo in cucina. Ma l’8 marzo è il giorno della memoria, una shoah al femminile, di cui poco si sa ed ancor meno si parla. Certo, lasciare intendere che sia solo il giorno in cui il guinzaglio a strangolo sia più allentato del solito è non solo comodo, ma anche e soprattutto tranquillizzante. Le femmine si vestono in modopiù sexy e un po’ più Volgare e con la paghetta in mano trascorrono una serata ad immaginare rapporti con principi azzurri palestrati e sorridenti cui si possono rifilare in cambio di qualche sorriso ammiccante un po’ di spiccioli.