Nel tardo pomeriggio di giovedì scorso UBI ha inviato alle OO.SS. l’informativa con la quale avvia ufficialmente la procedura sindacale di confronto sul Piano industriale.
Il primo incontro si terrà venerdì 29 durante il quale inizieremo ad approfondire e discutere i contenuti di questa importante riorganizzazione per trovare le soluzioni atte a limitare le ricadute sui lavoratori garantendo idonee tutele.
Il Piano è caratterizzato da alcuni elementi sicuramente positivi, dichiarati sin da subito dal CEO MASSIAH, in particolare l’impegno ad assumere giovani e la possibilità di attuare prepensionamenti volontari e incentivati, evitando così l’utilizzo di qualsiasi strumento obbligatorio.
Rimangono comunque tanti i nodi da sciogliere e tante le criticità che dovranno essere oggetto di confronto durante il corso della trattativa, tra gli altri:
– la tutela della mobilità territoriale e professionale dei lavoratori (ricollocazione/riqualificazione);
– i processi di ridefinizione della contrattazione integrativa aziendale, oggi caratterizzata da previsioni significativamente differenti;
– l’avvio di percorsi partecipativi che coinvolgano i lavoratori per migliorare i processi e rendere meno verticale l’organizzazione del lavoro, quindi favorire miglioramenti di produttività stabili e duraturi nel tempo;
– la definizione di un Protocollo sociale volto a valorizzare l’attenzione sociale di UBI e a individuare un quadro di regole certe ed esigibili per migliorare il clima aziendale;
– il mantenimento dell’attuale ruolo di UBIS all’interno del Gruppo;
– ultimo, ma per ordine di importanza è forse l’elemento centrale, la CREAZIONE DI UNA IDENTITA’ COMUNE che potrà essere realizzata solo attraverso un mantenimento coerente delle politiche aziendali nelle diverse Aree dove opera UBI; ciò per far sentire tutti parte della stessa anima.
L’informativa dettaglia gli interventi e i processi organizzativi/gestionali che UBI adotterà per realizzare gli obiettivi dichiarati nel Piano.
In particolare la diminuzione dei costi (-14%), l’incremento dei ricavi (+12%), la progressiva riduzione del costo del credito e un incremento delle coperture dei crediti deteriorati.
Queste le fasi di migrazione previste per l’incorporazione in UBI Banca:
– BPCI e BRE non prima del 15 novembre 2016;
– BPB e BBS non prima del 15 febbraio 2017,
– Banca di Valle Camonica, BPA e Carime non prima del 15 aprile 2017.
Il Piano prevede anche una riorganizzazione territoriale con la creazione di 5 Macroaree Territoriali e 36 Direzioni Territoriali, così articolate:
– Macroarea Nord Ovest, sede a Torino ma a tendere a Cuneo, con 4 DT;
– Macroarea Milano Emilia Romagna, sede a Milano, con 6 DT;
– Macroarea Bergamo e Lombardia Ovest, sede Bergamo, con 7 DT;
– Macroarea Brescia e Nord Est, sede a Brescia, con 6 DT;
– Macroarea Centro Sud, sede a Jesi, con 13 DT.
La “Banca Unica” comporterà, nell’immediato, l’esubero di 600 risorse, la chiusura di circa 130 sportelli e 4 PCU, con un risparmio di 80 milioni di euro, con un costo di realizzazione complessivo di 43 milioni di euro (5 spesati nel I° semestre 2016 e 38 nel II°).
Nello specifico è prevista, in questa prima fase, la chiusura di 88 filiali (di cui 21 già considerate nel Piano sportelli 2016) e 9 minisportelli, così suddivise:
– 38 filiali del Banco di Brescia;
– 12 filiale Banca Popolare di Bergamo;
– 14 filiali Banca Popolare Commercio e Industria;
– 3 filiali Banca Regionale Europea;
– 16 filiali Banca Valle Camonica;
– 5 filiali Banca Carime;
– 9 minisportelli Banca Carime.
Inoltre è prevista la riqualificazione di 9 minisportelli in filiali in Banca Carime e la riqualificazione di filiali in minisportelli: 17 BBS, 10 BPB, 15 BPCI, 5 BRE, 6 BVC.
Secondo i contenuti del Piano queste chiusure rappresentano solo una prima fase di interventi a cui si aggiungeranno altre circa 150 chiusure di sportelli entro il 2020, la cui definizione e individuazione sarà comunque oggetto di informative e procedure sindacali.
In questa fase, prima di esprimere giudizi, è necessario approfondire diversi aspetti dell’informativa appena ricevuta e avviare il confronto con l’Azienda.
Il Piano ha una portata epocale per il nostro Gruppo e dovrà essere affrontato con grande senso di responsabilità e pragmatismo.
Nell’immediato occorrerà gestire con la massima attenzione le ricadute sui lavoratori coinvolti direttamente o indirettamente dalla procedura e, parallelamente, definire un impianto contrattuale articolato che disciplini la contrattazione integrativa aziendale della nuova “Banca Unica”, la partecipazione dei lavoratori all’organizzazione aziendale e un Protocollo sociale finalizzato, in particolare, al miglioramento del clima aziendale.
Siamo alle soglie di una trattativa di fondamentale importanza. Il Piano Industriale della “UBI BANCA del futuro” dovrà porre le basi di un’Azienda ben organizzata e solida.
Al tradizionale “taglio dei costi” previsto dalla nostra controparte rispondiamo con la consapevolezza che una Banca “vincente” deve partire da un concetto sfidante: “dare motivazione al proprio personale”.
SI INIZIA IL 29 LUGLIO
Dopo il primo incontro del 29 luglio è probabile una sospensione della trattativa nel mese di agosto e un calendario fitto di appuntamenti a partire dal mese di settembre.
Vi terremo costantemente aggiornati e contiamo di pianificare, probabilmente nel mese di settembre, assemblee per presentare e discutere il Piano con i lavoratori.