Oggi la COO Paola Angeletti ha illustrato alle OO.SS il nuovo Piano Industriale del Gruppo Intesa Sanpaolo per il 2022/2025 in contemporanea con l’illustrazione del CEO ai mercati.
I punti principali sono:
– Fortissima digitalizzazione anche attraverso partnership.
– Creazione di una nuova Banca Digitale che potrà contare su circa 4 milioni di Clienti Retail con bisogni finanziari semplici (denominata Isybank – Intesa Sanpaolo for You), che affianca il modello di servizio omnicanale rivolto alle Imprese, per circa 9 milioni di PMI e clienti Retail con esigenze finanziarie più sofisticate oltre allo sviluppo di un modello di servizio dedicato per la clientela Exclusive Chiusura di 1.050 filiali e 8.000 riconversioni professionali con forte incremento del personale impegnato nel Servizio On-Line alla clientela.
– Riduzione dei costi (l’obiettivo è portare il cost/income dall’attuale 52,5% al 46% nel 2025).
– Aumento degli utili soprattutto da commissioni da Wealth Management, Protection e Advisory.
– Azzeramento NPL.
– Forte impegno nell’ESG con obiettivi di inclusione sociale e di azzeramento misurabile delle emissioni entro il 2030 e completo disimpegno da finanziamenti ad attività carbonifere entro il 2025.
– Ipotesi di oltre 22 miliardi di euro complessivi di ritorno di capitale attraverso dividendi cash e buyback per il periodo 2021/2025.
– Incentivazione per tutto il personale a supporto del Piano di Impresa.
Il piano industriale non prevede ulteriori uscite incentivate oltre a quelle già definite in base ai precedenti accordi.
Le OO.SS. hanno evidenziato come:
– Il piano non solo sia molto ambizioso, ma anche molto complesso: pertanto necessita di opportuni approfondimenti
– Particolare cura va dedicata ai percorsi di riconversione che devono essere inclusivi e rispettosi dei tempi dei colleghi coinvolti. E’ fondamentale una vera attenzione per i dipendenti e per i loro bisogni e aspettative.
– Si debba approfondire meglio quali possano essere le concrete ricadute delle molte partnership che si stanno avviando.
– Ci sia una forte preoccupazione che la digitalizzazione così spinta (con la conseguente chiusura di un terzo delle filiali) porti a ulteriore desertificazione dei territori.
– Ci sia anche il timore che una ulteriore drastica riduzione del cost/income possa incidere negativamente sulla qualità di vita e di lavoro dei colleghi.
– Sia necessaria una ancora maggiore attenzione all’economia reale del paese e di sostegno alla nuova e stabile occupazione.
Le OOSS e l’Azienda hanno confermato la centralità delle Relazioni Industriali anche per l’attuazione di un Piano così impegnativo e per gestire le relative ricadute e una efficace contrattazione su tutti i temi che riguardano i lavoratori sia di tipo economico che legati alla qualità di vita e lavoro.
Per poter svolgere gli approfondimenti necessari utili al confronto sono in corso di calendarizzazione a breve gli incontri con i Capi Divisione per avere una illustrazione più ampia dei diversi aspetti specifici del Nuovo Piano di Impresa.