COMUNICATO UNITARIO
Venerdì si è tenuto l’incontro con il CEO, dr. Massiah, per l’illustrazione dell’aggiornamento del Piano industriale del Gruppo UBI avvenuto dopo l’acquisto del 100% del capitale sociale delle Good Banks dal Fondo Nazionale di Risoluzione.
L’incontro è stato caratterizzato da una prima fase di presentazione degli obiettivi del Piano e da una seconda di discussione con le parti sindacali.
L’avvio della trattativa vera e propria è previsto, presumibilmente, dal prossimo mese di giugno.
Erano presenti sia le delegazioni del Gruppo UBI che le rappresentanze sindacali aziendali di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti (ora ridenominate, rispettivamente, “Banca Adriatica”, “Banca Tirrenica”, “Banca Teatina”).
GLI OBIETTIVI DEL PIANO: SFIDANTI
Il CEO ha illustrato gli obiettivi del Piano sostenendo che, nonostante le difficoltà del mercato, questi siano “fattibili”: utile netto di 1.117 milioni di euro nel 2020 e cost/income al 52,8%.
Prevista la chiusura di 370 sportelli (di cui 140 nel perimetro delle “GOOD Banks”).
Ha rappresentato altresì l’obiettivo di un pesante “taglio” del personale da 22.518 a 19.506 dipendenti, da perseguire tramite:
– 2.170 prepensionamenti (1.300 nel perimetro UBI, 532 in quello delle Good Banks e 352 nuove potenziali da definire);
– 400 uscite “fisiologiche”;
– esternalizzazioni o “altre soluzioni da definire” equivalenti a 1.318 dipendenti. Il totale quindi, al netto delle 900 assunzioni già previste dall’Accordo sindacale del 11 dicembre 2016, è pari a circa 3.000 risorse in meno.
Ha garantito che non ci saranno ne licenziamenti del Personale ne prepensionamenti obbligatori nel solco degli accordi già raggiunti nel Gruppo.
LA POSIZIONE SINDACALE: FORTE PREOCCUPAZIONE
Gli obiettivi rappresentati sono estremamente ambiziosi, sia in termini di incremento dei ricavi, che di contenimento dei costi.
Sul fronte dei ricavi abbiamo rappresentato una situazione INSOSTENIBILE, con un progressivo deterioramento del clima aziendale. Le pressioni commerciali e il comportamento dispotico di “alcuni” (che lo stesso Consigliere delegato ha fortemente stigmatizzato) addirittura ostacolano un incremento adeguato e continuo dei ricavi stessi.
Auspichiamo che il vertice, oltre a favorire in tempi rapidi il raggiungimento di un efficace Accordo sul clima, intervenga a correggere i comportamenti illegittimi e censurabili che segnaliamo quasi quotidianamente.
Sul fronte dei costi, abbiamo ritenuto doveroso, da subito, mettere in chiaro che non accetteremo alcun tipo di esternalizzazione, cessione o outsourcing di attività, anche in ragione delle prospettive di crescita contenute nel Piano e che, nel caso, saremo pronti a mobilitare il Personale di tutto il Gruppo.
Proprio per questo durante la trattativa sindacale sarà fondamentale ricercare soluzioni innovative e alternative per “gestire” un numero così elevato di esuberi.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Al momento restano in sospeso diverse questioni. In particolare auspichiamo al più presto di raggiungere un Accordo sulle questioni già aperte (controlli a distanza e politiche commerciali) e di avviare il confronto relativo all’armonizzazione della contrattazione integrativa aziendale, realizzata solo in parte con l’Accordo del 11 dicembre 2016.
ULTIMAMENTE L’AZIENDA E’ STATA “LATITANTE”, ora serve un cambio di passo.
Intendiamo aprire da subito un confronto leale e costruttivo per riconfermare la solidità del sistema di relazioni sindacali di Gruppo, nel solco della tradizione che caratterizza UBI, auspicando che anche da un punto di vista organizzativo si superino diverse criticità che tutt’oggi ci vengono segnalate.
PS: quanto tempo ancora dobbiamo attendere la Circolare per le nuove Condizioni di c/c ?
Per finire UN BENVENUTO a tutti i colleghi di Nuova Banca Marche, di Nuova CariChieti e di Nuova Banca Etruria e Lazio che sono entrati a far parte del Gruppo UBI.