Nella giornata di ieri la trattativa per l’aggiornamento del Piano industriale è finalmente entrata nel vivo: sono infatti emersi alcuni elementi concreti su cui potrà svilupparsi la discussione.
Considerata la complessità del Piano e la difficoltà ad individuare nel dettaglio tutte le soluzioni volte a limitare le ricadute sui dipendenti di un progetto che si articolerà in un arco temporale ampio (fino al 2019/2020) il nostro obiettivo è addivenire ad un accordo quadro che definisca le linee guida degli interventi nel rispetto dei diritti dei lavoratori.
I principali temi sul tavolo sono:
– Livelli occupazionali ed esuberi
– Mobilità territoriale e professionale
– Contrattazione di secondo livello
– Nuovo modello distributivo e sue ricadute per affrontare compiutamente i quali occorrerà l’apertura di un “cantiere” i cui lavori dovranno accompagnare gli interventi organizzativi in questa fase di grande cambiamento.
Da parte sindacale siamo disponibili a valutare soluzioni di riduzione del costo del lavoro e dei livelli occupazionali esclusivamente caratterizzate dalla volontarietà nell’adesione agli strumenti adottati (quali l’accesso al Fondo di solidarietà di settore e il ricorso alle giornate di congedo straordinario) e con l’esclusione di qualsiasi ipotesi di esternalizzazione.
Andrà comunque garantito il mantenimento di adeguati livelli occupazionali in tutti i territori anche attraverso il contenimento del numero degli esuberi dichiarati.
NESSUN ALIBI LEGATO AI DIKTAT DELLA BCE
Il vertice ha sempre dichiarato che l’operazione rappresenta una grande opportunità: ora lo dimostri nei fatti senza pensare di scaricarne il costo sui dipendenti.
No alle esternalizzazioni
Garanzie per tutti i lavoratori
Soluzioni condivise per la gestione degli esuberi