CIAO, FRANCA….
È TRASCORSO POCO PIÙ DI UN MESE DALLA MORTE DELLA NOSTRA COLLEGA, FRANCA INCARDONA, E SENTO LA NECESSITÀ DI RICORDARLA.
OGNI TANTO C’È BISOGNO DI FARE SPAZIO ALLA MEMORIA PER RICOSTRUIRE UN MONDO INTERIORE CHE È ESISTITO INTORNO AD UN FREDDO NUMERO DI MATRICOLA, E CHE CONTINUERÀ AD ESISTERE NEL MONDO INTERIORE DEI SUOI CINQUE FIGLI, DEL MARITO E DI QUELLI CHE L’HANNO CONOSCIUTA. NON VORREI CHE QUESTE MIE PAROLE AVESSERO LO STILE DI UN RETORICO NECROLOGIO, ANCHE PERCHÉ PARLARE DI LEI NON MI PROCURA TRISTEZZA.
LA SUA VITA COME LA SUA MORTE MI HA TRASMESSO FORZA E SPERANZA, DESIDERIO DI PRENDERE ANCHE LA MIA VITA SERIAMENTE.
FRANCA HA DATO TANTO PER L’EVANGELIZZAZIONE, PER AVVICINARE ALLA FEDE CRISTIANA I “LONTANI”, FINO AL GIORNO PRIMA DELLA MORTE. LO HA FATTO NON SOLO CON LE PAROLE MA CON UNA TESTIMONIANZA CONCRETA DI VITA. VICINO ALLA SUA BARA HO SENTITO UNA DONNA IN LACRIME GRIDARE: “LE VOGLIO DIRE GRAZIE!”, SO CHE TANTI, ME COMPRESA, LO VORREBBERO GRIDARE. ERA DOLCE, ED ALLO STESSO TEMPO FORTE, MATERNA ANCHE CON CHI NON LE ERA FIGLIO. AVEVA UNA FORZA CHE NON SPAVENTA, CHE TI AVVICINA IN MANIERA DELICATA, CHE NON AGGREDISCE.
MAI UN LAMENTO IN QUESTI ULTIMI QUATTRO ANNI DI MALATTIA, BOMBARDATA DA UNA PRESSANTE CHEMIOTERAPIA CHE HA CONSUMATO IL SUO FISICO, MA MAI HA FATTO VACILLARE LA SUA SPERANZA, LA SUA FEDE IN UN PADRE CELESTE CHE HA AMATO E, COSA PIÙ IMPORTANTE, DAL QUALE SI È SENTITA MOLTO AMATA, NONOSTANTE TUTTO. È QUI CHE STA IL NOCCIOLO DELLA VITA. SEMBRA NIENTE COSÌ, DETTO IN PAROLE SEMPLICI. MA PER CHI HA UN CANCRO E NE CAPISCE IL SENSO, PER SÉ E PER QUANTI SONO ACCANTO O CHE OSSERVANO DA LONTANO, RESTARE IN PACE CON DIO E CON SE STESSO È LA COSA PIÙ DIFFICILE. SEMBRA ASSURDO CHE IN MEZZO A TANTA SOFFERENZA, CHE I PIÙ CONSIDERANO INUTILE ED INGIUSTA, FRANCA ABBIA TROVATO SERENITÀ E SIA RIUSCITA A TRASMETTERLA ALLA SUA FAMIGLIA E A QUANTI L’HANNO CONOSCIUTA.
IL SUO MODO DI VIVERE ED AFFRONTARE LA MALATTIA È STATO UN SEGNO TANGIBILE E SILENZIOSO DI FEDE CRISTIANA.
QUANDO LA S’INCONTRAVA, ALLA DOMANDA SUL SUO STATO DI SALUTE, CON LA SUA PARRUCCA ED IL SUO SORRISO DOLCE E MANSUETO RISPONDEVA PACATAMENTE: ”BENE”. IL SORRISO ERA COSÌ TRASPARENTE CHE NON PENSAVI CHE QUEL ”BENE” VOLESSE NASCONDERE QUALCOSA DI CUI MOLTI HANNO PAURA O VERGOGNA, MA FACEVA INTENDERE CHE, NONOSTANTE LA SUA FRAGILITÀ FISICA, ERA SERENA, PACIFICATA. AVEVA PAROLE DI CONFORTO PER TUTTI E AI SUOI DAVA CORAGGIO.
ERA EVIDENTE IN LEI QUELLA PARTICOLARE ENERGIA CHE LE VENIVA DALLA FEDE. UN ESEMPIO INDIMENTICABILE.
GRAZIE, FRANCA.
ANNA LISA NUCARA