MADRI E FIGLI
Deborah Lentini
La festa della mamma è una festa molto antica, legata al culto delle divinità della fertilità degli antichi popoli politeisti, che veniva celebrata proprio nel periodo dell’anno in cui avveniva il passaggio dal freddo inverno al pieno dell’estate. Questa festa ha origini molto lontane. Infatti, secoli addietro, venivano compiuti antichissimi riti pagani che duravano diversi giorni, per festeggiare la rinascita della primavera ed il rifiorire della natura ed erano chiamati i giorni della “Grande Madre”, simbolo di fertilità.Nell’antica Grecia, gli Elleni dedicavano alle loro genitrici un giorno dell’anno, con la festa in onore della dea Rhea, madre di tutti gli Dei. A causa di una profezia, Crono, suo sposo, temeva di essere un giorno spodestato da suo figlio, quindi, per impedire che ciò avvenisse ingoiava tutti i figli che Rhea partoriva. Questi non morivano – perché gli dei erano immortali – ma rimanevano imprigionati nelle fauci di Crono. Disperata e incinta Rhea decise di nascondersi in una caverna del monte Ida, nell’isola di Creta, dove dette alla luce in gran segreto Zeus. Quando tornò da Crono gli portò un fagottino contenente una pietra, che Crono ingoiò pensando fosse suo figlio!
Il culto di Rhea si diffuse anche tra i Romani, che la chiamarono Cibele.
Cibele era ritenuta la madre di Giove, Giunone, Nettuno, Cerere e Plutone. Era la personificazione della Madre Terra, protettrice della vegetazione e dell’agricoltura. Nel mese di maggio, i Romani dedicavano un’intera settimana di festeggiamenti a Cibele, alla primavera e ai fiori.
La sostituzione del culto di Cibele con il culto della Madonna sembra sia avvenuto fin dalla nascita della Chiesa cristiana e non a caso, oggi, il mese dedicato a Maria, è proprio il mese di maggio. Fin dal 1600, In Inghilterra, si festeggia il “Mothering Sunday” o domenica della mamma, la quarta domenica di Quaresima. È una data che cambia ogni anno, ma cade sempre in marzo.Le origini di questa festa sono legate al fatto che a quell’epoca molti appartenenti alle classi più povere lavoravano come servitori per le famiglie ricche e nobili, vivendo spesso nelle case dei loro padroni, e solo durante il Mothering Sunday avevano un giorno libero per tornare a casa e passare un po’ di tempo con le loro madri.
Gli Stati Uniti, invece, istituirono la “Giornata nazionale della mamma” su proposta di Anna M. Jarvis. Anna era molto legata alla madre e quando questa morì, lasciandola sola con la sorella cieca Elsinore, Anna cominciò a scrivere lettere a persone influenti, come ministri, uomini d’affari e membri del Congresso perché venisse celebrata una festa nazionale dedicata alle madri, in modo che tutti i figli potessero dimostrare attenzione e affetto alla propria mamma mentre questa era ancora viva. Grazie ai suoi sforzi, la prima festa della mamma fu festeggiata nel 1908. Anna Jarvis scelse come simbolo di questa festa il garofano, fiore preferito dalla madre: rosso per le mamme in vita, bianco per le mamme scomparse. La campagna di Anna Jarvis e dei suoi sostenitori continuò finché nel 1911 il Mother’s Day fu celebrato in quasi ogni Stato dell’Unione e nel 1914 il Presidente americano Woodrow Wilson decretò il Mother’s Day, festa nazionale, che doveva tenersi ogni anno nella seconda domenica di maggio. Oltre agli Stati Uniti, tale data è stata fissata anche in Danimarca, Finlandia, Turchia, Australia e Belgio. In Norvegia viene celebrata la seconda domenica di febbraio, in Argentina la seconda di ottobre. In Francia la festa della mamma cade l’ultima domenica di maggio ed è celebrata come compleanno della famiglia. In Italia – è ormai risaputo – la festa della mamma si festeggia la seconda domenica di maggio, come negli Stati Uniti.