DOCUMENTO CONCLUSIVO 63° CONSIGLIO NAZIONALE FALCRI
Il 63° Consiglio Nazionale della FALCRI, riunito in Peschiera del Garda, nei giorni 23, 24 e 25 febbraio 2009, ha ampiamente esaminato e dibattuto i difficili scenari delineatisi nel nostro Paese, e più in generale nel mondo intero, a seguito di una crisi finanziaria ed economica dai contorni sempre più inquietanti e che, nella storia recente, non ha precedenti se non nella crisi del 1929.
Molte le paure, le domande e i sentimenti di Cittadini e Lavoratori:
una grande aspettativa di giustizia sociale, pulizia morale e più equa distribuzione della ricchezza, che la classe dirigente non potrà sottovalutare;
la fondata e forte preoccupazione che i rimedi proposti porteranno ad un ulteriore indebolimento delle garanzie e delle tutele dei lavoratori e, più in generale, delle persone più povere.
Il sistema bancario, in particolare, deputato a sostenere economia e famiglie, è però anche ostaggio di una grave perdita di reputazione, e dovrà preoccuparsi di ricostituire nei Cittadini la fiducia, senza la quale nessuna ripresa sarà possibile.
Scenari inquietanti, dunque, e un futuro certamente difficile.
La FALCRI, tuttavia, ritiene che proprio nei momenti difficili emergono nelle persone il coraggio, le migliori capacità e, con queste, opportunità che ci permettono di guardare con fiducia al futuro, nonostante tutto.
Il Consiglio Nazionale della FALCRI, nella consapevolezza di dover attuare tempestivamente politiche concrete, come richiede l’eccezionalità del momento:
Ø riafferma la vocazione unitaria della FALCRI nella convinta consapevolezza che mai come in questo momento di difficoltà, il recupero dell’unità sindacale, sia a livello nazionale che periferico, costituisca un irrinunciabile obiettivo da perseguire con senso di responsabilità e senza anacronistici antagonismi e, a tal fine, dà mandato alla Segreteria Nazionale;
Ø delibera all’unanimità, l’adesione della FALCRI alla Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori – CONFSAL – attraverso la sottoscrizione di un patto federativo nel pieno rispetto dell’ autonomia ed indipendenza politica, principi fondanti della Federazione FALCRI;
Ø ribadisce fin d’ora la propria contrarietà a tutti quei progetti e processi che dovessero comportare un indebolimento delle tutele normative, economiche ed occupazionali delle Lavoratrici e dei Lavoratori;
Ø conferma la tutela dei giovani, dei precari, dell’occupazione e dei soggetti più deboli del mondo del lavoro come uno dei pilastri principali dell’azione sindacale della FALCRI; obbiettivo da conseguire, anche, contrastando nelle aziende forme premianti che vanno ad esclusivo beneficio di poche persone (top management), assolutamente anacronistiche anche rispetto alla complessiva situazione economica del nostro Paese;
Ø sottolinea la necessità di presentarsi con un ruolo ancora più incisivo e determinante ai prossimi appuntamenti che riguarderanno il mondo del lavoro, alla vigilia di cambiamenti epocali, come la riforma del modello contrattuale. Anche la prospettata profonda rivisitazione delle regole del vivere civile non può non vedere la FALCRI protagonista;
Ø individua la necessità di acquisire una posizione di maggior forza che garantisca stabilità alle relazioni unitarie, rafforzando il proprio ruolo per affrontare al meglio i problemi che investiranno il settore del Credito e quello della Riscossione, anche nel caso in cui questo ultimo dovesse traghettare completamente in ambito pubblico;
Ø conferma, inoltre, la scelta di potenziare le proprie strutture provinciali e regionali, allo scopo di garantire un maggior radicamento sul territorio, senza la costituzione di sovrastrutture, senza incidere sull’autonomia delle singole Associazioni e riaffermando la volontà di fare sindacato che ha sempre contraddistinto la FALCRI, in un continuo e costante confronto con le Lavoratrici e i Lavoratori.
Un cambio culturale si impone alle Donne ed agli Uomini della FALCRI che, forti dei propri valori, con senso di responsabilità e maturità, dovranno necessariamente rapportarsi con un mondo del lavoro sempre più globale e non solo esclusivamente di settore.