IL CLIMA AZIENDALE IN UBI
Documento della Segreteria FALCRI Gruppo UBI Banca
Lo “scenario” con cui i colleghi del nostro Gruppo devono quotidianamente convivere è, purtroppo, caratterizzato da una serie di fattori “sempre più critici”, di frequenza ed entità tale da determinare disagio e preoccupazione in tutti i Lavoratori che sempre più percepiscono il lavoro come insicuro e instabile.
La crisi finanziaria internazionale, che ha minato e sta ancora minando la fiducia della clientela verso l’intero sistema Bancario, la forte riduzione degli organici (leggasi sottodimensionamento cronico) che coinvolge tutte le Aziende di UBI BANCA, a partire dalla Capogruppo, e che – soprattutto nella Rete – rende sempre più complessa anche la sola operatività “di base”, l’infinita “riorganizzazione” delle Strutture di UBI e UBISS che determina – a tutti i livelli – disfunzioni ed incertezza operativa, l’applicazione solo parziale di quanto previsto dal Piano Industriale relativamente all’automatizzazione di alcune attività con conseguente maggior lavoro per gli addetti, la continua modifica “in corso d’opera” sempre del piano industriale 2007/10 con interventi anche di tipo strutturale che arrivano a prevedere la intollerabile dismissione di “pezzi” importanti del nostro Gruppo (filiali e/o attività), voci su “presunte” integrazioni del piano industriale che prevederebbero nuovi sacrifici a carico dei Lavoratori, l’imposizione continua ed ingiustificata al personale di trasferimenti passivi privi di ogni logica industriale e studiati appositamente per arrecare danno ai Lavoratori, sono solo alcuni di tali fattori critici.
Non vanno, infatti, dimenticati anche la continua emanazione di normative interne – a volte anche in contraddizione tra esse – che inevitabilmente genera confusione nell’espletamento delle attività correnti oltre a richiedere dispendio di energie e tempo per la relativa lettura ed assimilazione, la carenza di “formazione professionalizzante” (da non confondere con addestramento…) la cui adeguata somministrazione avrebbe aiutato i colleghi a crescere professionalmente ed a svolgere in modo adeguato e consapevole la propria attività lavorativa, l’assoluta mancanza di formazione specifica nell’ipotesi di spostamento di ruolo del lavoratori (a tal proposito va anche criticata la sempre più diffusa e deplorevole scelta aziendale di affidare la formazione dei colleghi allo strumento della “formazione a distanza” da fruire, anche, durante l’orario di lavoro…), gli “inviti pressanti” a usufruire delle ferie arretrate “in tempi strettissimi” dopo averne peraltro impedito di fatto la fruizione nel corso dei mesi precedenti a causa della rapida successione di ben quattro PAO e a non ricorrere al lavoro straordinario ferma poi la “gentile richiesta” a fermarsi in filiale ed esempio durante la pausa pranzo per cercare di smaltire la sempre più ingente e arretrata massa di lavoro. Se ciò già non bastasse, occorre – ancora una volta – denunciare le continue e pressanti azioni poste in essere sui colleghi delle Filiali, finalizzate al raggiungimento di budget divenuti oramai giornalieri, individuali e, soprattutto, del tutto irrazionali e che a volte sembrerebbero addirittura imposti, dai soliti “zelanti”, in contraddizione con i principi sanciti dalla vigente normativa in materia finanziaria. Tali pressioni si manifestano spesso attraverso veri e propri atteggiamenti intimidatori, che ledono la dignità personale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori interessati.
Le persistenti ed illegittime spinte alla vendita di prodotti stanno, quindi, determinando l’appesantimento ulteriore del clima aziendale, il cui livello – allo stato attuale – non consente più ai colleghi di operare in condizioni minime di sicurezza e serenità. La FALCRI ribadisce, a tal proposito, che il rapporto di lavoro nel nostro settore non prevede prestazioni “a cottimo” e che, quindi, ogni pressione alla vendita accompagnata da minacce più o meno velate può configurarsi come azione vessatoria perseguibile nelle opportune sedi. Peraltro, ad aggravare ulteriormente il clima aziendale contribuiscono notevolmente gli eccessivi carichi e ritmi di lavoro, aumentati in modo esponenziale a causa delle ragioni già precisate e, soprattutto, per effetto dell’inaccettabile decisione di non confermare, nelle varie Aziende/Banche, tutti i colleghi assunti temporaneamente, la cui riassunzione – ricordiamo – viene da tempo richiesta dalla FALCRI.
In un quadro così definito, pertanto, non è possibile più tollerare, ad ogni livello, alcun episodio non in linea con il normale e corretto rapporto professionale ed interpersonale. Al contrario è necessario che l’agire quotidiano di tutti, soprattutto di coloro che ricoprono ruoli di alta responsabilità, debba sempre essere improntato a principi di civile convivenza e collaborazione tra le persone. In particolare, a chi ricopre ruoli di gestione e di responsabilità è richiesta anche la capacità di recepire le istanze e le necessità dei collaboratori. Va poi considerato che il clima di tensione creatosi finisce, anche, per influire negativamente sulla capacità produttiva complessiva delle Banche: per essere competitivi servono soprattutto le professionalità delle Risorse Umane inserite in un adeguato contesto lavorativo.
La FALCRI richiede, quindi, interventi immediati e concreti volti a risolvere le problematiche presenti oggi all’interno del Gruppo UBI e – quindi – finalizzati a far cessare definitivamente ogni atteggiamento, operato nei confronti dei colleghi, lesivo della libertà e dignità della persona umana e rappresentativo, peraltro, di una idea di Azienda lontana dai valori di etica e di responsabilità sociale a cui il nostro Gruppo intende ispirarsi.
La FALCRI intende agire, ancora con maggiore impegno, in tutte le Banche del Gruppo affinché tali richieste siano una priorità per i massimi vertici del nostro Gruppo al fine di restituire ai Lavoratori tutti un “luogo di lavoro” in cui operare serenamente e nel rispetto della persona e della sua professionalità. Insieme possiamo lavorare ed operare per rendere migliore il nostro luogo di lavoro.