Ormai quotidianamente riceviamo da tutti i territori del Gruppo UBI notizie circostanziate riguardanti iniziative e comportamenti assunti da figure (o figuri) con ruoli di responsabilità che risultano in contrasto con gli impegni sottoscritti dall’azienda con le OO.SS. in tema di pressioni commerciali.
Ci vogliamo qui soffermare su alcuni episodi, particolarmente gravi, avvenuti in distinte macroaree: la MAT Nord Ovest e la MAT Sud. Ma anche nel Centro Italia purtroppo registriamo che in alcune DT vengono adottati comportamenti “incivili”.
Nella MAT NO, in spregio al Protocollo sottoscritto a livello di Gruppo il 26 novembre 2010 che stabilisce il divieto alla divulgazione di graduatorie comparative tra unità operative, il responsabile della MAT, Marco Nava, ha mostrato una slide contenente il raffronto di dati delle varie DT dichiarando “I sindacati scrivano pure”, dimostrando così di essere consapevole di agire in violazione degli accordi e manifestando un atteggiamento di denigrazione e di scherno nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori.
Questo episodio segue di poche settimane l’incontro che come Organizzazioni sindacali avevamo avuto a Cuneo con lo stesso Nava: quell’incontro, alla luce dei reali comportamenti del Responsabile della MAT, si rivela essere stato una inutile farsa a partire dalla cortesia esibita.
Denunciamo e stigmatizziamo le offensive affermazioni ascoltate nella riunione incriminata: a detta di Nava i colleghi presenti dovrebbero “rimboccarsi le maniche” e “provare vergogna” per gli scarsi risultati ottenuti, mentre lui è costretto a domandarsi come facciano molte persone a “far passare le giornate”.
Non sono queste «espressioni ed atteggiamenti lesivi della dignità personale e professionale delle lavoratrici e dei lavoratori» che il Protocollo di Gruppo del 26 novembre 2010 e l’accordo nazionale sottoscritto con ABI l’ 8 febbraio 2017 vietano?
Vedremo quali altri perle propinerà Nava nelle “performance review” già convocate per i prossimi giorni o se qualcuno si degnerà di intervenire per tempo.
In diversi territori rimangono incessanti e ossessive le richieste di compilazione di report (in cui trascrivere dati comunque presenti nel sistema informativo o replicare quanto inserito in procedura “campagne”) e le telefonate di sollecito alla vendita (che si ripetono più e più volte al giorno), per non parlare delle continue riunioni che hanno come unica conseguenza la demotivazione e lo scoramento dei colleghi.
Esemplare sotto quest’ultimo aspetto è quanto accaduto presso la MAT Sud dove la mancata partecipazione a una riunione da parte di alcuni colleghi, che pure avevano preannunciato di non poter essere presenti, ha dato origine a e-mail di censura dagli inaccettabili toni intimidatori.
Solo un pronto intervento di parte sindacale al tavolo di trattativa ha prodotto una comunicazione successiva che mirava a ridimensionare le espressioni utilizzate, ma ciò non cancella evidentemente quanto accaduto.
Attendiamo da UBI, già nell’incontro specifico sul clima aziendale di cui abbiamo richiesto la tempestiva convocazione e che si terrà il 5 luglio, l’impegno concreto a intervenire per ripristinare un clima lavorativo adeguato, nel rispetto dei tanto richiamati codici etici, nonché delle intese nazionali e di Gruppo che ribadiscono il valore e l’importanza della dignità personale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori.
Precisiamo infine che qualora non trovassimo risposte adeguate e la certezza che siano adottate misure sufficienti a ricostruire un adeguato clima aziendale e corrette relazioni interne, ci riserviamo fin d’ora di intraprendere tutte le iniziative che riterremo utili a migliorare la condizione lavorativa delle Lavoratrici e dei Lavoratori di UBI.