Buongiorno, sono Emilio Contrasto, Segretario Generale di UNISIN.
Signor Presidente, signori Amministratori, Signore e Signori Azionisti, la prima assemblea di UBI dopo la trasformazione in Spa cade, come tutti sappiamo, in un momento particolarmente delicato per il sistema bancario italiano.
Infatti, se da un lato c’è chi spinge verso un ulteriore rafforzamento patrimoniale e dimensionale anche del nostro Gruppo, da perseguire attraverso processi di aggregazione, più o meno spontanei, in un contesto economico complessivamente non certo favorevole, dall’altro si registra, in ampi strati dell’opinione pubblica, una profonda crisi di fiducia verso le Banche, accentuata dai noti fatti di cronaca di recente memoria oltre che da una serie di interventi legislativi che hanno fortemente esteso il rischio dei clienti “depositanti”, spesso equiparandoli ai cosiddetti investitori diretti.
Il calo delle quotazioni dei titoli bancari, e quindi della relativa capitalizzazione, ha sfiorato, in poche settimane, il 50% rispetto ai massimi livelli raggiunti nel 2015, colpendo indiscriminatamente il Settore e coinvolgendo anche aziende con dati economici e patrimoniali soddisfacenti, non meritevoli quindi della sfiducia dei mercati. UBI è certamente una di queste.
Per quanto riguarda la possibilità di aggregazioni, di cui si è fatto un gran parlare sulla stampa specializzata e non, prendiamo atto che il Consigliere delegato, venute meno le ipotesi di fusione con altri grandi gruppi ad estrazione popolare, ha escluso al momento operazioni del genere. UNISIN condivide questa scelta; tutte le recenti esperienze hanno, infatti, dimostrato che grande non è automaticamente sinonimo di efficienza ed efficacia, anzi. Eventuali future scelte aggregative dovranno essere attentamente valutate e non potranno determinare ricadute occupazionali e professionali sui Dipendenti del Gruppo.
Secondo indiscrezioni raccolte in questi ultimi mesi il cosiddetto modello di “Banca Rete unica” dovrebbe essere adottato entro l’anno. Un modello che UNISIN vede con favore già da diverso tempo e che porta a rafforzare il senso di appartenenza ad un Gruppo bancario tra i primi in Italia.
Quindi, la nuova forma societaria del Gruppo e il modello unitario di Banca Rete rappresentano elementi non ostativi alla crescita di UBI a condizione però che – come più volte già evidenziato in passato – continuino a trovare espressione nel nostro Gruppo i principi fondanti del credito popolare cooperativo e vale a dire:
-attenzione ai territori di riferimento, dal nord al sud Italia, attraverso l’erogazione del credito a favore di piccole e medie imprese meritevoli, il sostegno alle famiglie ed ai piccoli risparmiatori, la presenza nel sociale a fianco di associazioni ed enti locali. In tale ottica, diventa sempre più necessario il rafforzamento della nostra eccellente rete territoriale alla quale dovranno essere affidate adeguate deleghe per operare con maggiore velocità e efficienza;
-incentivi ai piccoli azionisti, al fine di garantire il mantenimento di un sistema di azionariato diffuso. In tal senso, ben venga l’iniziativa di estendere a tutto il Personale, purché su base volontaria, la possibilità di remunerare sistema incentivante e premio aziendale attraverso l’assegnazione di azioni della Banca. Si chiede, inoltre, la presenza dei rappresentanti dei piccoli azionisti all’interno degli Organi societari ed il coinvolgimento dei Dipendenti nelle scelte del Gruppo;
-tutela dei Dipendenti e delle loro famiglie, non solo attraverso adeguate politiche di remunerazione, che riconoscano l’impegno quotidiano e costante verso l’Azienda, ma anche di difesa dai rischi di deterioramento delle condizioni di lavoro (pressioni, ristrutturazioni, mobilità, ecc.). Occorre, quindi, garantire il mantenimento degli attuali perimetri di UBI, i livelli occupazionali presenti, la stabilizzazione dei lavoratori precari e il potenziamento delle iniziative di welfare.
Per garantire un percorso virtuoso è necessario, dunque, che gli Amministratori di UBI Spa, in continuità con la precedente gestione, mantengano quello stretto e proficuo dialogo con le Organizzazioni sindacali che ha fin qui consentito il raggiungimento di ottimi risultati. E’, in questa sede, utile ricordare la miriade di accordi sottoscritti nel tempo che hanno permesso di superare positivamente tantissime situazioni complesse e delicate.
Il Sindacato continuerà a vigilare affinché i futuri progetti industriali non rappresentino una scorciatoia per arrivare ad ulteriori tagli dei costi a scapito dei Dipendenti, delle loro famiglie e della capacità di crescita del marchio UBI.
Questi progetti, invece, dovranno essere l’occasione per elaborare soluzioni che consentano anche il tanto atteso processo di omogeneizzazione, ai massimi livelli, di tutti i trattamenti economici e normativi presenti nel Gruppo, che ad oggi continuano a vedere situazioni ampiamente differenziate.
Le Lavoratrici ed i Lavoratori di tutto il Gruppo sono e saranno la forza portante della nuova Spa ed il loro impegno quotidiano merita, da parte dei Vertici di UBI, un apprezzamento tangibile e reale.
Vi ringrazio per l’attenzione e auguro a tutti Voi un buon proseguimento dei lavori.