Il Piano Industriale 2019/20 prevede, tra l’altro, l’integrazione delle “Bridge Bank” in UBI, che ha preso avvio con l’incorporazione di Banca Adriatica il 22 ottobre scorso, proseguirà il 26 novembre con Banca Tirrenica e si completerà nel mese di febbraio 2018 con Banca Teatina.
La storia di UBI è stata caratterizzata da molti processi industriali complessi, da ultimo il passaggio a Banca Unica con l’incorporazione di 7 banche rete, che si sono realizzati con successo nonostante le difficoltà, superate grazie all’impegno dei lavoratori, il cui sforzo ha permesso al nostro Gruppo di diventare una realtà consolidata nel panorama del credito a livello nazionale.
L’esperienza ci ha insegnato che le operazioni societarie di integrazione non riguardano solo aspetti gestionali, organizzativi o economici, ma interessano “elementi” più radicati e più profondi, le PERSONE che lavorano, le loro storie e le loro culture, i differenti modi di lavorare e le aspettative.
La capacità di fare sintesi di tutti questi delicati aspetti è fondamentale per porre basi solide e garantire un futuro migliore a tutti, creando condizioni di lavoro dignitose e stabili.
In vista delle prossime operazioni di integrazione riteniamo doveroso, anche alla luce delle difficoltà riscontrate a seguito della migrazione di Banca Adriatica, richiamare l’azienda a una maggiore attenzione nella gestione di questi delicati processi, predisponendo un supporto adeguato.
I Coordinamenti sindacali di Gruppo, raccogliendo le istanze dei territori, hanno fin da subito evidenziato tutta una serie di problematiche legate all’integrazione, che possono essere gestite solo con un adeguato numero di affiancatori qualificati a supporto dei lavoratori.
A fronte delle nostre richieste sindacali, siamo riusciti ad ottenere per la realtà già migrata il rinnovo del contratto di lavoro a tempo determinato per 42 colleghi (“massa manovra del Gruppo UBI stand alone con scadenza 17.11.2017”), l’integrazione di ulteriori 30 addestratori e il prolungamento della permanenza per gli attuali.
In questa fase straordinaria è indispensabile una maggiore elasticità nella gestione del lavoro straordinario (ferma restando la necessaria e preventiva autorizzazione da parte dei Responsabili), e auspicabile una minore “tensione” al risultato per quanto riguarda i budget commerciali.
Continueremo a presidiare i processi in atto per gestire le criticità e le difficoltà utilizzando gli strumenti che il Sindacato ha a disposizione, confrontandoci sui tavoli negoziali in modo costruttivo, per tutelare la professionalità dei colleghi e, di conseguenza, anche l’immagine della nostra azienda in particolare con la clientela e a difesa di importanti fette di mercato.