Si chiude oggi la prima fase di confronto con Abi per il rinnovo del Contratto Nazionale del credito.
Dei tre incontri calendarizzati, quello di oggi 30 Luglio non ha avuto luogo in virtù della convocazione governativa di pari data.
Nel corso del primo incontro, ABI ha rappresentato gli scenari del settore con dati, com’era del resto prevedibile, più tesi a evidenziare lo stato di stagnazione del sistema, a sottolineare un livellamento verso il basso delle stime effettuate dagli osservatori istituzionali, a rimarcare i diversi e differenti modelli di business delle associate.
Abbiamo contestato l’impianto della presentazione di ABI, che non tiene conto delle partite che incidono sulla redditività di settore, né, tantomeno, di corretti parametri sui quali misurare la produttività, di cui rivendichiamo una quota nella richiesta economica della Piattaforma.
Per noi, al contrario, la stabilizzazione e lo sviluppo del settore, non certo la sua stagnazione, si fondano su dati oggettivi, che sono alla base delle richieste in Piattaforma, a partire da quella economica, che rivendica anche la maggiore produttività registrata complessivamente.
I dati, richiamati anche nel corso del secondo incontro, parlano chiaro: il Cost Income in Italia è al di sotto della media europea (63,6% contro 64,1%); il CET1, che misura la solidità delle imprese, aumenta del 7,3%; in crescita pure il TIER1 (+9,4%) ed i Fondi Propri (+5,7%). Le OO.SS. hanno infine più volte ribadito a controparte che:
– i diversi modelli di business di Aziende/Gruppi non possono essere utilizzati per mettere in discussione l’unità della categoria e l’unicità delle regole e dunque del CCNL che la governano;
– le richieste economiche avanzate in Piattaforma, unica base negoziale approvata dalle assemblee di Lavoratrici/tori al 99,31%, discendono da quei dati oggettivi: premesso che inflazione e produttività ne sono le componenti strutturali e che non va ovviamente tralasciata la partita del TFR. Non è certo questo il tempo di compensazioni!
Il secondo incontro ha riguardato essenzialmente l’istituzione di una “cabina di regia” dei processi di digitalizzazione e delle innovazioni tecnologiche e di ciò che questo comporta in tema di formazione, di profili professionali, di orari di lavoro, di smart working e dei molteplici impatti che determina sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori.
Un primo grosso limite di impostazione da parte ABI tocca la lettura della “cabina di regia” vista riduttivamente come un “utile Osservatorio”.
La “cabina di regia” dovrà essere non solo il luogo di analisi e monitoraggio dei processi di innovazione, ma soprattutto di ampliamento di spazi negoziali atti ad anticipare e gestire le tante conseguenze derivanti dalla digitalizzazione (occupazione, riqualificazione e profili professionali, orari).
Questa “cabina di regia” troverà definizione (anche nelle modalità operative) nel CCNL e la sua base informativa sarà implementata dai dati, così come richiesto in Piattaforma, derivanti da una nuova formulazione dell’informativa annuale (art. 12).
Ribadiamo la centralità del CCNL, rimarcando attenzione sulla valorizzazione della persona e della dignità del lavoro attraverso la richiesta salariale, l’abolizione del livello di inserimento e il riconoscimento di diritti e tutele (a partire dal diritto alla reintegra).
Importante la previsione di precise norme di raccordo tra i due livelli di contrattazione che evitino eventuali deroghe alle norme nazionali.
Sul tema dell’Area Contrattuale, non affrontata da ABI in questa prima fase, abbiamo comunque sottolineato la contrarietà alle esternalizzazioni di NPL e di UTP ai players da parte di aziende/gruppi evidenziando la diretta responsabilità sociale delle banche nei confronti del Paese, delle imprese e delle famiglie.
La giornata del 30 ha visto la trasmissione da parte di ABI di un testo sul Comitato bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria.
Non ci convincono però i requisiti e le competenze che Abi vorrebbe assegnare alla Cabina di Regia, che non potrà mai essere un semplice momento di monitoraggio, ma un luogo di contrattazione e di confronto sulle trasformazioni inerenti la digitalizzazione sia in fase nazionale sia nei gruppi e nelle aziende.
Le intese nazionali dovranno essere parte integrante del contratto nazionale e nei gruppi bancariInoltre la Cabina di Regia sulle nuove tecnologie interverrà politicamente anche rispetto agli accordi di secondo livello, rispetto al tema digitalizzazione, se non conformi ai principi recepiti a livello nazionale.
Non permetteremo fughe in avanti di quelle aziende che potrebbero cercare di realizzare, richiamando l’introduzione di nuove tecnologie, forme atipiche, parasubordinate o ibride di attività lavorative in deroga alle regole del contratto nazionale.
Per quanto riguarda poi la forma sperimentale proposta da Abi siamo completamente contrari.
Niente sperimentazione, una volta raggiunta un’intesa sulle competenze e ruoli in sede di Cabina di Regia, la stessa dovrà essere parte integrante e stabile del nuovo contratto nazionale.
Le Parti hanno concordato il calendario degli incontri che per i mesi di settembre e ottobre saranno così articolati:
– lunedì 23 settembre
– giovedì 10 ottobre
– giovedì 24 ottobre