L’Azienda negli ultimi tempi ha dimostrato di non avere troppo a cuore le sorti e la salute delle “sue donne e dei suoi uomini”. I numerosi casi di colleghi che hanno accusato malori o colpiti da depressione e attacchi di panico, a causa dei carichi di lavoro e di stress conseguente, ne sono la testimonianza.
E’ ormai evidente la sottovalutazione aziendale dei problemi e la negazione della evidenza: questo atteggiamento non agevola alcuna soluzione.
In tutto questo baillame i clienti devono abituarsi in fretta ad operare da remoto e devono augurarsi di non avere intoppi, pena ore e ore di fila nelle filiali.
Come è stato possibile non prevedere che misure così drastiche ed in contemporanea avrebbero generato caos e disagio sia ai colleghi che ai clienti?
L’Azienda, le scorse settimane, attraverso propri interventi in alcune testate locali si è impegnata a risolvere tutti i problemi segnalati dai clienti di alcuni territori, attribuendo alle criticità emerse carattere di località: i problemi sono gli stessi in tutta Italia come dimostrano le decine di comunicati pubblicati dalle Organizzazioni Sindacali negli ultimi due mesi (alcuni provenienti da questo nostro coordinamento).
È solo grazie al grande impegno di TUTTE le lavoratrici e TUTTI i lavoratori se gli “inconvenienti” della fusione hanno avuto un impatto contenuto per la clientela.
E Inoltre, come se non bastasse, si continuano a chiudere e accorpare filiali (sono previste chiusure a luglio, ottobre e dicembre) senza nemmeno prendere in considerazione l’installazione di nuove postazioni, con i colleghi che si ritrovano a girare per la filiale con il PC portatile in mano alla ricerca di una scrivania libera e senza la dovuta igienizzazione…
In queste nuove grandi “filiali pollaio”, grazie all’accorpamento di differenti Unità Operative (anche fino a 4), la privacy dei nostri clienti non è garantita e spesso non sono rispettate neanche le previste disposizioni sul distanziamento ed altre norme relative alla tutela della salute e della sicurezza che si riscontrano anche in uffici interni e filiali non accorpate.
A 70 giorni dalla fusione restano importanti lacune di formazione, normative e organizzative. Registriamo zone con evidente carenza di organico. Nelle Marche non ci sono uffici o filiali che non abbiano problemi consistenti! E Il clima è davvero diventato invivibile.
Come se nulla fosse, le pressioni commerciali non si sono mai fermate e stanno progressivamente ritornando ad essere insostenibili.
A distanza di soli due mesi dalla fusione è tornato il famigerato crash program per le filiali non in linea con gli obiettivi, molto difficili da raggiungere in tempi normali, impossibili e assurdi nel mezzo di una malandata migrazione e allegate ristrutturazioni.
Vengono convocate continue riunioni commerciali con preavviso ridottissimo, che costringono a rivoluzionare le agende all’ultimo minuto. Queste riunioni, nella maggior parte dei casi, non danno alcun valore aggiunto e servono solo a sottrarre tempo alle mille incombenze.
Spesso le richieste vengono accompagnate da velate minacce e in taluni casi hanno superato ogni limite!
Vengono pretesi cinque appuntamenti al giorno da parte dei gestori. Al tal proposito è bene ricordare che non esiste alcuna normativa o regolamento aziendale che impone un numero minimo di appuntamenti, e che vanno invece programmate nell’agenda TUTTE le attività che un gestore svolge durante la giornata: attività amministrative, gestione delle pratiche, gestione del post vendita, archiviazione, formazione etc.
Non ci devono essere budget individuali e nessun obbligo di risultato. Sono esclusi da ogni previsione contrattuale. Inoltre le normative Mifid e i regolamenti IVASS impongono che i prodotti finanziari ed assicurativi venduti siano adeguati alla clientela, per evitare vendite “forzate” ai fini del raggiungimento del budget. Un comportamento scorretto che espone il collega (e la banca) a possibili contenziosi.
Ogni rilevazione delle vendite viene effettuata tramite gli strumenti aziendali ufficiali. Richieste quotidiane dei risultati realizzati tramite mail, fogli excel, telefonate, whatsapp, Skype, etc. sono uno strumento di pressione commerciale finalizzata alla vendita e pertanto vietate. Idem le previsioni di vendita per il futuro.
Ricordiamo che si è da poco insediata la Commissione Politiche Commerciali e che i comportamenti scorretti possono essere segnalati alla casella di posta elettronica iosegnalo@intesasanpaolo.com; la segnalazione può essere effettuata dal collega o per il tramite delle Organizzazioni Sindacali.
Il 6 luglio incontreremo la Direzione Regionale Emilia Romagna – Marche. Per quanto ci riguarda sarà l’occasione per rimarcare tutte le difficoltà vissute quotidianamente dalle colleghe e dai colleghi, Pretendiamo che l’azienda si presenti con risposte adeguate che dimostrino concretamente se e quanto veramente tiene alle proprie donne ed ai propri uomini!