Il giorno 1° ottobre 2019, una delegazione costituita da Rappresentanti delle Segreterie regionali di tutte le OO.SS. e da Dirigenti sindacali di UBI ha incontrato l’Assessore al Lavoro Elena Chiorino per sottoporre all’attenzione delle Istituzioni piemontesi l’operazione di esternalizzazione deliberata da UBI, che coinvolge in maniera significativa la provincia di Cuneo.
Nel corso dell’incontro le OO.SS. hanno rappresentato all’Assessore la situazione generale del Gruppo, a partire dal buon andamento dichiarato da UBI nel comunicato stampa sull’ultima semestrale, che riporta – tra l’altro – spese per il personale in flessione del 3,9% rispetto al 1° semestre 2018, conseguenza della riduzione di organico: -883 risorse che sono il frutto di accordi con il Sindacato con soluzioni a ridotto impatto sociale.
Risulta pertanto in contrasto con il tenore delle relazioni sindacali, tradizionalmente positivo in UBI, la decisione assunta dal Gruppo di cedere a due società non bancarie a carattere multinazionale alcune attività, coinvolgendo circa 200 lavoratori, 102 dei quali, secondo le intenzioni aziendali, sarebbero destinati a cessare ogni relazione con UBI.
Il territorio piemontese appare particolarmente colpito dall’operazione già deliberata: dei 197 dipendenti coinvolti 37 lavorano in Piemonte: il 19%, benché il Piemonte occupi meno del 7% delle lavoratrici e dei lavoratori di UBI.
Le sigle sindacali rilevano quindi come sembri esservi una attenzione “particolare” (non benevola…) al Piemonte, anche per come è stato “confezionato” il ramo di azienda e per la prospettiva che altre attività ritenute non “core” da UBI possano essere prossimamente trasferite nel Cuneese, anticamera di possibili, ulteriori esternalizzazioni che i vertici del Gruppo non hanno escluso.
Il rischio denunciato dalle OO.SS. è che si realizzi nella nostra regione una concentrazione di lavorazioni che UBI considera a basso valore aggiunto e, quindi, sacrificabili.
Una strada pericolosa che merita l’attenzione delle Istituzioni piemontesi perché è solo salvaguardando alti livelli di specializzazione e di competenza, nonché mantenendo e attraendo attività strategiche, che si può difendere e accrescere la produttività e la capacità competitiva di un territorio.
L’Assessore Elena Chiorino ha ascoltato con attenzione tutte le considerazioni di parte sindacale manifestando al termine dell’incontro l’intenzione di prendere contatto con UBI e con la Fondazione CRC, storico azionista di riferimento del Gruppo, per approfondire la questione.