Per comportarsi in maniera etica, un’impresa «deve avere chiari due elementi di riferimento imprescindibili: l’uomo e l’ambiente». Siamo d’accordo. È ciò che rivendichiamo quotidianamente anche dalle banche italiane. Lo ha detto il Presidente di ACRI e della Fondazione Cariplo, a margine del convegno di Confindustria “ Etica e risparmio“. Peccato che, nel commentare la vicenda delle quattro vecchie banche in risoluzione, abbia dato l’impressione di “ assolvere “ imprese e management, condannando gli addetti allo sportello. Un’etica a senso unico e, soprattutto, un’autoassoluzione, anziché l’assunzione di quota parte di responsabilità da parte di uno dei più autorevoli esponenti dell’ establishment del nostro Paese.
Noi lo ribadiamo. I risparmiatori, gli obbligazionisti subordinati e i piccoli azionisti non professionali e non istituzionali devono essere rimborsati. Vanno accertate le responsabilità a tutti i livelli di chi ha deciso e autorizzato l’emissione e poi il collocamento di titoli alla clientela al dettaglio, a posteriori giudicati dagli stessi “controllori“ inidonei al collocamento.
Ci aspettiamo che il prof. Guzzetti voglia chiarire chi ha tradito la fiducia di migliaia di risparmiatori, chi sono coloro che “ con un falso sorriso le stavano portando sul lastrico”. Non è omettendo le responsabilità di chi ha male gestito le imprese che si aiuta il Paese ad uscire dalla crisi di fiducia. Non è scaricando le responsabilità sui lavoratori che si affrontano i limiti e i ritardi normativi, le pratiche concorrenziali poco trasparenti, lo stravolgimento del risparmio e delle relazioni di fiducia. “La risposta a questa crisi può arrivare dall’impresa e dal lavoro, ma ciascuno faccia la sua parte, assumendosi quella responsabilità morale cui non vogliamo sottrarci”.
Noi ci siamo da tempo. Che ciascuno batta un colpo, dando il suo contributo.