In questi giorni si sono diffuse voci secondo le quali nei prossimi mesi verrebbe consentito l’accesso al Fondo a quei colleghi la cui domanda di esodo è stata esclusa perché eccedente le 600 uscite del 2017. Riteniamo indispensabile chiarire che TALI VOCI SONO DEL TUTTO PRIVE DI FONDAMENTO e confermiamo che lo “scenario” è quello definito dall’Accordo dell’11.12.2016, secondo cui «Gli ulteriori esodi saranno attuati di massima a partire dall’1.1.2018 previa intesa da stipularsi circa le condizioni ed i criteri di individuazione delle risorse interessate».
Tale seconda fase di esodo, nel 2018, si potrà realizzare solo attraverso un altro Accordo che dovrà presupporre una approfondita trattativa sui bacini degli esuberi, sulla politica di nuove assunzioni, sulla tenuta delle varie strutture e sul completamento del Contratto Aziendale.
Le domande che sorgono spontanee sono quindi: CHI DIFFONDE TALI VOCI? E PER INIZIATIVA DI CHI? E A QUALI FINI?
Durante l’incontro sindacale di mercoledì 22 febbraio abbiamo chiesto conto della diffusione di tali notizie.
L’azienda, nelle persone dei massimi esponenti delle Relazioni Sindacali, ha dichiarato che “a volte si sbaglia nella comunicazione”.
Da parte nostra consideriamo che, vista la delicatezza del tema e le legittime attese dei colleghi interessati, nessuno dovrebbe permettersi di alimentare comprensibili aspettative destinate a trasformarsi in pesanti delusioni.
Chi avesse alimentato la diffusione di certe voci (in alcuni casi lasciando addirittura intendere ai colleghi la possibilità di “uscire” già nei prossimi mesi di giugno o luglio) dimostra:
-di non aver ben compreso il contenuto dell’Accordo sottoscritto a dicembre,
-di agire con assoluta leggerezza (per non parlare di irresponsabilità).
L’intero Gruppo UBI è alle prese con un difficilissimo processo di cambiamento che richiede, al contrario, che tutte le strutture esprimano un forte senso di responsabilità nello svolgimento del proprio ruolo.
In questo contesto nessuno sente il bisogno di ulteriori problemi: invitiamo pertanto il Gruppo a intervenire tempestivamente su questi episodi, che siano tanti o “singoli casi isolati”.
INCONTRO CON I VERTICI DELLA BANCA
Sempre mercoledì 22 abbiamo risollecitato un incontro con i massimi vertici aziendali per confrontarci sul futuro del Gruppo, a fronte del cambiamento di scenario determinato dall’acquisizione delle tre good bank.