Giovedì 10 e venerdì 11 ottobre è proseguito il confronto sulle cessioni di rami d’azienda di UBIS, che si sta sviluppando in stretta relazione con le Segreterie Nazionali per la complessità delle problematiche che l’operazione genera, per le tante ripercussioni che questa comporta sul lavoro e sulle vite delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti e soprattutto per i tanti e delicati temi legati alle previsioni del CCNL ABI, oggi nel pieno della concomitante fase negoziale di rinnovo.
Le OO.SS. hanno ribadito la propria ferma contrarietà alle operazioni deliberate dal Gruppo e dichiarato la necessità di tempi più ampi che consentano di tenere altresì conto della discussione che si sta svolgendo sul tavolo nazionale, dove, lo ricordiamo, sono state fissate due giornate di confronto il 25 e 30 ottobre, in previsione delle quali i Segretari Generali delle OO.SS. hanno con forza richiesto ad ABI risposte chiare sulle rivendicazioni contenute nella Piattaforma.
Riteniamo che la discussione in sede nazionale (in cui i temi dell’occupazione e dell’area contrattuale rivestono un’importanza determinante) possa rafforzare la posizione sindacale al tavolo di UBI, così come un positivo sviluppo della trattativa nel nostro Gruppo non sarà ininfluente nel negoziato con ABI: gli intrecci politici e tematici tra i due negoziati in corso in UBI e in ABI sono di tutta evidenza e impongono la massima attenzione.
La determinazione e il rafforzato spirito di unitarietà delle OO.SS. hanno indotto l’azienda, ci auguriamo nel solco di buone relazioni sindacali fino a luglio praticate nel gruppo, a consegnare una ulteriore lettera di proroga al giorno 31 ottobre p.v. delle due procedure in corso.
Per il prossimo incontro, previsto per il 16 ottobre p.v., l’azienda si è impegnata a fornire ulteriori dati richiesti dalle OO.SS. per completare l’insufficiente informativa fin qui ricevuta: la puntuale e completa conoscenza di tutti gli aspetti delle operazioni di cessione è indispensabile per definire e articolare le nostre proposte sia in chiave alternativa al disegno aziendale, sia per perseguire le massime tutele economiche, normative e occupazionali per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti.