Da lunedì 4 maggio si entra nella cosiddetta “fase due” dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del CORONAVIRUS.
Questa seconda fase e’ stata regolata per tutta l’Italia dal Decreto Presidente Consiglio Ministri, emanato il 26 aprile, con efficacia sino al 17 maggio.
Per quanto riguarda il settore del credito il 28 aprile ABI e i Segretari Generali delle OO.SS. hanno disciplinato una specifica regolamentazione attraverso un Protocollo Condiviso.
Con questo Protocollo si garantisce l’attività di erogazione dei servizi bancari fondamentali a sostegno di imprese, famiglie e dell’intero tessuto economico assicurando adeguati livelli di protezione e condizioni di salute per tutti i lavoratori bancari.
Fra queste ricordiamo le principali:
– Il ricorso allo Smart Working quale strumento di prevenzione, idoneo a concorrere al contenimento del numero di presenze in contemporanea nei luoghi di lavoro, riducendo significativamente le occasioni di contatto all’interno dei luoghi stessi e favorendo il distanziamento interpersonale;
– Il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro quale strategia di prevenzione;
– laddove non fosse possibile rispettare la predetta distanza interpersonale e non siano introdotte barriere separatorie si adotteranno strumenti di protezione individuale.
Nel Gruppo UBI con la comunicazione diffusa ieri dall’azienda a tutti i colleghi vengono opportunamente e prudentemente confermate sino al 17 maggio tutte le disposizioni riguardanti sia l’organizzazione del lavoro che le norme di sicurezza: Smart Working, filiali chiuse al pomeriggio, distanza minima di due metri e tutte quelle disposizioni messe in campo in queste difficili settimane anche con il contributo delle OOSS.
Riteniamo questo un segnale importante in quanto si mantengono nella nostra azienda condizioni più tutelanti rispetto a quanto indicato dalle norme di legge, di Protocollo di categoria e di iniziative di “allentamento” già adottate da altri Istituti bancari, almeno fino alla data prevista dal Governo stesso per giudicare l’efficacia delle misure adottate in questi giorni.
LAVORATORI ASSENTI CON PERMESSI CAUTELARI E IMMUNODEPRESSI: COSA CAMBIA
Nella serata di ieri l’azienda ha comunicato al “tavolo permanente di crisi” le seguenti indicazioni. Per gli “immunodepressi” viene mantenuto il permesso retribuito oppure concessa l’abilitazione a lavorare da casa con lo Smart Working ove il tipo di attività lo consenta.
Per le altre patologie che ponevano i colleghi in “permesso cautelativo” l’azienda ha previsto una nuova valutazione caso per caso da parte del “medico competente” in quanto il contesto sanitario sta uscendo dal picco di massima allerta.
In taluni casi ci vengono segnalati casi di rientro al lavoro già da lunedì 4 maggio pur in presenza di situazioni che possiamo definire “critiche”: l’azienda si è impegnata ad una ulteriore valutazione.
Invitiamo pertanto i colleghi a segnalarci queste situazioni così come ad effettuare una segnalazione al proprio gestore di risorse umane per una ulteriore verifica. Così come può essere opportuna una verifica con il proprio medico di base.
MISURE PER LA CURA DEI FIGLI E ALTRI FAMILIARI
In merito al confronto volto ad assicurare strumenti per la gestione delle necessità familiari, accresciute a causa dell’emergenza epidemiologica (chiusura scuole, incertezza rispetto alla disponibilità di strutture estive che possano accogliere figli, ecc.) l’azienda ha confermato la propria disponibilità a individuare soluzioni, che saranno discusse in un incontro che si terrà a breve.
CONTRIBUTO FAMILIARI DISABILI
L’azienda ha dichiarato che nuovi interventi in materia fiscale non consentono attualmente l’erogazione del contributo a favore di figli e genitori disabili con le modalità adottate in passato (che lo escludevano tra l’altro dall’imponibile previdenziale e fiscale). È stato pertanto previsto per i primi giorni di maggio un incontro per affrontare questo tema nei suoi molteplici aspetti.