Si respira una forte tensione nel settore del credito. Il contratto collettivo sottoscritto nel 2015 è scaduto da quasi un anno e i banchieri sono in trattativa con i sindacati del settore per il rinnovo: l’esigenza è quella di svecchiare un articolato ormai non più in linea con i tempi, senza svilire i diritti dei lavoratori e accogliendo le loro legittime rivendicazioni.
I sindacati hanno da tempo presentato all’Associazione Bancaria Italiana una piattaforma rivendicativa, ampiamente suffragata dalle lavoratrici e dai lavoratori coinvolti in un importante e capillare ciclo di assemblee: la risposta dei banchieri, ad oggi, non appare di certo rassicurante.
Emilio Contrasto, Segretario Generale di UNISIN CONFSAL – Falcri Silcea Sinfub, il 25 ottobre, a margine dell’ultimo incontro con l’ABI, ha pronunciato parole chiare ed inequivocabili: “le proposte presentate dall’ABI sono irricevibili in quanto del tutto insufficienti a soddisfare le aspettative dei lavoratori bancari espresse nella piattaforma sindacale approvata dal 99% dei colleghi.
Quella presentata da ABI è una vera e propria contropiattaforma provocatoria che, su alcuni punti, contiene addirittura degli arretramenti”.
UNISIN è un sindacato autonomo del Credito e della riscossione, rappresenta oltre 25.000 lavoratori e nasce dalla fusione di tre sigle storiche del Settore, la Falcri, il Silcea ed il Sinfub.
Aderisce alla CONFSAL, la prima confederazione autonoma italiana. Secondo Contrasto, a fronte degli utili che le banche stanno registrando, la rivendicazione di un aumento retributivo medio di 200 euro appare assolutamente ragionevole.
Altra questione spinosa nella trattativa è quella della reintegra: “il tema del diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamenti dichiarati illegittimi dal giudice, posto con forza dalle organizzazioni sindacali per riparare alla situazione creata da vari governi con la riforma dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori ad opera della Legge Fornero e con il Jobs Act, non viene affrontato dai banchieri e questo non è tollerabile”.
Inoltre, le banche devono necessariamente fare i conti con l’innovazione tecnologica, ma il rischio avvertito da UNISIN è che tale sfida possa essere vissuta dai banchieri come l’opportunità per abbattere ulteriormente il costo del lavoro.
“Chiediamo una vera cabina di regia che assicuri preventivamente ai lavoratori, attraverso i loro rappresentanti, la possibilità di concorrere al governo del sistema, rendendo dinamico il contratto nazionale in modo da affrontare un fenomeno di portata epocale quale è la digitalizzazione”, ha avvertito il Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL.
I prossimi giorni saranno davvero importanti per comprendere che piega prenderanno le trattative e l’incontro del 5 novembre sarà decisivo.
“La categoria è pronta alla mobilitazione, partendo dal blocco di tutte le trattative dei vari piani industriali, e la voce dei bancari si sentirà forte e chiara se non riscontreremo un deciso cambio di rotta da parte di ABI”, è il monito di Contrasto.
Sul tavolo della trattativa, quindi, non pesano solo rivendicazioni salariali ma anche tematiche di portata generale e sociale. La cosa non sorprende chi studia certe dinamiche: UNISIN si è resa protagonista di una serie di tavole rotonde itineranti dal titolo “Noi diversamente Uguali” il cui appuntamento conclusivo si terrà a Firenze il 7 novembre prossimo alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e vedrà ancora una volta il contributo di tantissime personalità del mondo politico, della cultura, delle banche, del sindacato, dell’associazionismo, del giornalismo e della Chiesa. L’importante supporto dell’Ordine dei Giornalisti consentirà, poi, di dare a questo evento, come a molti di quelli già celebrati, la prestigiosa veste del corso di formazione per chi, tra loro, parteciperà o ha già partecipato a questi lavori mirati ad un forte impegno sul tema della disabilità, con la massima attenzione ai più deboli. Va infine ricordato che, prima di Firenze, il ciclo di convegni si è svolto – in un arco di circa sei mesi – con grande successo e partecipazione a Roma, Cosenza/Rende, Palermo e Milano.
Fonte: Repubblica.it