L’estensione a tutto il territorio nazionale delle misure restrittive, annunciata dal Governo nella serata del 9 marzo, rende non più attuale la questione del superamento del confine tra zone particolarmente a rischio e restanti territori, rispetto alla quale l’azienda non aveva previsto – nei documenti diffusi dalla serata di domenica 8 marzo contenenti le indicazioni operative per i dipendenti – alcuna limitazione: posizione inaccettabile che avremmo posto alla Vostra attenzione.
Con il DCPM 9 marzo 2020, e le campagne di informazione che ne sono seguite, utili a smentire qualsiasi interpretazione estensiva e fuorviante, risulta evidente la ratio degli ultimi provvedimenti governativi, fondata sulla assoluta necessità di ridurre la mobilità.
Fermo questo principio, rimane poi da affrontare la questione di quali siano le precauzioni e le misure da adottare per garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro: le istruzioni ad oggi fornite da UBI non sono assolutamente sufficienti, applicate o applicabili, a partire dalle indicazioni fornite in tema di distanza minima.
Di seguito formuliamo quindi le nostre richieste per i diversi ambiti di intervento.
RIDUZIONE DELLA MOBILITÀ
Gli spostamenti vanno ridotti in maniera drastica.
I dipendenti che per la loro attività fanno capo a più filiali/uffici devono essere assegnati per tutto il periodo dell’emergenza a un’unica unità produttiva.
Ove non possibile lo Smart working (v. oltre) vanno eventualmente valutate riassegnazioni temporanee che consentano di ridurre la mobilità complessiva.
Fermo restando quanto rivendicato più avanti in tema di RIDUZIONE DEI CONTATTI e trasferte (che vanno evitate senza eccezione alcuna), la certificazione necessaria agli spostamenti deve essere integrata con la dichiarazione della Banca circa le “comprovate esigenze lavorative” del dipendente e la contestuale dichiarazione di quest’ultimo che lo spostamento avviene per le predette esigenze lavorative.
Smart working
Deve essere privilegiato, senza discriminazione alcuna nei confronti del personale di rete (che in questa fase si tradurrebbe in una discriminazione relativa al diritto alla salvaguardia della propria salute) “in tutti i casi possibili, e ove non sia indispensabile la presenza fisica, il lavoro da domicilio”.
Quasi tutti i ruoli prevedono attività che possono essere svolte da remoto (per esempio perché di tipo amministrativo o perché consistenti in contatti che possono essere assicurati via telefono, Skype, posta elettronica); concentrando temporalmente tali attività è possibile concedere alla quasi totalità del personale almeno qualche giorno di lavoro agile (o di Smart learning), riducendo la presenza in filiali e uffici e di conseguenza il rischio contagio.
RIDUZIONE DEI CONTATTI
Oltre alla compresenza di clienti in filiale in numero non superiore a quello dei dipendenti presenti nell’unità, e con un cliente in coda per volta, va previsto quale ulteriore limite una soglia massima per gli accessi, che vi proponiamo in numero di 3.
Per favorire il rispetto dei suddetti criteri va utilizzata l’apertura manuale delle porte di accesso, con il ricorso ove necessario alla presenza di una guardia giurata.
L’apertura al pubblico deve essere tassativamente limitata ai servizi minimi essenziali e comunque alla sola mattinata (al massimo fino alle ore 13.30).
Va tenuto presente che il ricorso alle filiali bancarie in pochissime circostanze può essere fatto rientrare tra le casistiche che consentono spostamenti (“comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute”) e in molti casi i clienti accedono alle filiali di fatto in violazione delle norme.
Tra un cliente e l’altro vanno garantiti intervalli adeguati per consentire il frequente e accurato lavaggio delle mani, in particolare a tutela del personale adibito allo sportello che maneggia banconote che possono “catturare ogni tipo di batterio o di virus” (parere OMS).
Devono essere evitate senza eccezione alcuna le trasferte e le riunioni convocate a qualsiasi titolo, da sostituire in ogni caso con il ricorso ai canali remoti (Skype).
Vanno limitati ai casi di assoluta necessità gli accessi a consulenti e fornitori e valutata anche nei loro confronti la fornitura del Kit di prevenzione, quest’ultima da considerare anche a favore dei dipendenti delle ditte addette alla pulizia.
Distanza minima di 2 metri
Per gli sportelli rientranti nella precedente zona arancione la nota dell’8 marzo stabiliva fossero: “da adottare da parte dei Responsabili misure atte a rispettare le indicazioni ministeriali minime in tema di distanza minima tra addetti e clienti (e in via ulteriormente precauzionale indicata in minimo 2 metri), prevedendo
(i) la compresenza di addetti in numero idoneo all’osservanza di detti criteri, anche tramite turnazioni giornaliere fra i dipendenti
e
(ii) la compresenza di clienti in filiale in numero non superiore a quello dei dipendenti presenti nell’unità, e con un cliente in coda per volta;
l’assenza per tale motivo dalla filiale potrà essere giustificata mediante ricorso a ferie, ex-festività, banca ore, congedi straordinari aggiuntivi ovvero permessi retribuiti previsti dalla contrattazione aziendale, per i quali è stata ammessa l’estensione delle causali alle esigenze connesse all’emergenza coronavirus;”
La medesima indicazione – ad oggi non rispettata anche per la logistica di molte unità produttive, ivi comprese le filiali con il nuovo layout caratterizzate da open space e scrivanie ravvicinate – deve assumere carattere tassativo; le assenze andranno gestite esclusivamente attraverso permessi retribuiti in quanto non dovute a esigenze del dipendente bensì alla difficoltà della banca a garantire condizioni adeguate.
Per favorire il rispetto della distanza minima anche da parte di clienti spesso non consapevoli della gravità della situazione, le sedie destinate alla clientela di fronte alle scrivanie devono essere fissate ad almeno 1 metro di distanza dal bordo della scrivania stessa; il tablet per la firma digitale deve essere posizionato in corrispondenza della sedia del cliente.
Sulle scrivanie e sui banconi e in prossimità degli stessi vanno posizionati specifici avvisi (allegata proposta).
La stessa distanza minima di 2 metri va garantita in tutti gli uffici. Una analisi approfondita dovrà riguardare i locali in cui viene svolta attività telefonica, valutando un numero massimi di dipendenti contemporaneamente presenti.
In caso di difficoltà ad adottare gli accorgimenti sopra illustrati la filiale o l’ufficio devono essere tassativamente chiusi.
Filiali in fase di ristrutturazione
Le filiali in fase di ristrutturazione, che anche in condizioni normali spesso presentano forti criticità dal punto di vista della salute e della sicurezza, devono essere chiuse perché gli spazi limitati non consentono il rispetto della distanza minima e il frequente andirivieni, unito alla difficoltà a gestire gli accessi, può essere ulteriore occasione di contagio.
DISPOSITIVI DI SICUREZZA – PULIZIA E SANIFICAZIONE DEI LOCALI
L’estensione delle misure restrittive a tutto il territorio nazionale rende ovviamente indispensabile la consegna urgente a tutto il personale di rete dei Kit di prevenzione (costituti da detergente, guanti monouso e mascherine).
Le filiali che entro il termine del 16 marzo non saranno munite di detti dispositivi andranno chiuse.
Non potranno fin da subito operare gli assistenti digitali non provvisti del Kit in quanto la loro attività rende difficoltoso il mantenimento della distanza minima di 2 metri.
Vanno previsti pannelli separatori (plexiglas) tra impiegati e clienti, con particolare urgenza per le postazioni di cassa (per le quali la consegna di valori dal/al cliente rende difficoltoso il mantenimento della distanza minima di 2 metri per tutta la durata dell’operazione) se prive di cristalli a protezione del cassiere.
La pulizia dei locali è a tutt’oggi insufficiente: occorre sensibilizzare responsabili delle unità produttive e singoli dipendenti affinché segnalino livelli di pulizia inadeguati (per tempo a disposizione del personale addetto o assenza di prodotti igienizzanti e disinfettanti), e in relazione alle segnalazioni pervenute ampliare immediatamente il capitolato definito con le ditte appaltatrici del servizio.
In ogni caso, in considerazione dei ritardi nel dotare tutte le strutture del Gruppo del materiale e dei prodotti utili alla prevenzione e alla sanificazione, occorre incrementare il plafond di spesa di ciascun centro di costo per consentire di procedere in autonomia e tempestivamente all’acquisto di quanto ritenuto necessario.
Chiediamo infine di dotare le filiali di dispenser contenenti gel disinfettanti collocati all’ingresso, con avviso che inviti anche la clientela alla disinfezione delle mani.
ACCRESCIUTO RISCHIO RAPINA
Riteniamo infine indispensabile diramare istruzioni alla rete in merito alla facoltà (o al divieto) di accesso ai locali della banca da parte di persone con il volto coperto da mascherina, in particolare nei casi in cui da ciò derivasse la difficoltà a individuarne l’identità con assoluta certezza.
Non si può infatti escludere che, approfittando dell’allarme dovuto al diffondersi del Coronavirus che rende ormai usuale l’utilizzo di questi dispositivi di protezione, soggetti malintenzionati accedano alle filiali per esempio per perpetrare una rapina senza poter essere riconosciuti.
È quindi indispensabile una condotta uniforme sia per preservare per quanto possibile i colleghi da un accresciuto rischio rapina, sia per non esporli a eventuali contestazioni da parte dell’azienda per comportamenti frutto di scelte individuali che verrebbero adottati in mancanza di disposizioni.
In assenza di disposizioni o della possibilità di rispettarle (impossibilità di regolare gli accessi) ai dipendenti non potrà essere attribuita responsabilità alcuna.
Sarebbe superfluo ricordare la responsabilità del datore di lavoro in tema di salute e sicurezza nei confronti del personale alle sue dipendenze. Nella presente emergenza sottolineiamo come a essa si accompagni una responsabilità che si estende ai familiari dei dipendenti di UBI (indirettamente esposti al contagio per l’attività lavorativa che i propri congiunti svolgono) e alle persone con cui lavoratrici e lavoratori (pur nell’ambito delle limitazioni del decreto) entrassero in contatto.
Rimaniamo in attesa di un cortese e sollecito riscontro e inviamo distinti saluti.
Allegato
AVVISO DA POSIZIONARE SULLE SCRIVANIE E SUI BANCONI E IN PROSSIMITÀ DEGLI STESSI
EMERGENZA CORONAVIRUS
In ottemperanza alle disposizioni di cui ai DPCM 8 marzo 2020 e 9 marzo 2020 in tema di distanza di sicurezza interpersonale che il Gruppo UBI, a maggior tutela della clientela e del proprio personale, ha deciso di adottare in maniera particolarmente ampia e rigorosa, chiediamo di mantenere in generale una distanza di almeno 2 metri.
Confidiamo nella Vostra collaborazione e comprensione.