In data 26 ottobre 2011 il Governo Italiano ha consegnato alla Unione Europea una lettera per illustrare le riforme strutturali che il nostro Paese intende adottare per affrontare la grave crisi economica e finanziaria.
Tra le misure, indicate nella lettera, considerate evidentemente utili per affrontare le problematiche della crisi, nel capitolo efficientamento del mercato del lavoro, il Governo preannuncia una inquietante riforma con la quale intende introdurre la possibilità di ricorrere, per motivi economici, ai licenziamenti nei contratti di lavoro a tempo indeterminato. Insomma la soluzione dei problemi sarebbe licenziare per poter assumere, con i figli che dovrebbero mantenere i padri ma con uno stipendio dimezzato!
Ancora una volta sull’altare della crisi si vorrebbero sacrificare i diritti dei lavoratori condannandoli ad un futuro di precarietà e questo mentre tra le misure da adottare viene compreso anche l’allungamento dell’età pensionabile delle donne e degli uomini a 67 anni.