In questi giorni con crescente frequenza ci giungono dalle lavoratrici e dai lavoratori che svolgono attività di natura commerciale segnalazioni che lamentano l’acuirsi di pressioni alla vendita volte al raggiungimento di obiettivi di breve periodo comunicati tramite mail.
La questione richiede di essere affrontata sotto un duplice punto di vista, ovverosia quello della definizione degli obiettivi e quello delle modalità di relazione: temi entrambi contenuti e regolamentati negli accordi riguardanti le politiche commerciali sottoscritti nel Gruppo, i quali vanno altresì inseriti nella attuale fase di emergenza legata alla diffusione del contagio da Covid-19, di cui tutti dovrebbero essere pienamente consapevoli.
L’accordo 7 dicembre 2018 nel richiamare quanto previsto al capitolo “3. Modalità di indirizzo commerciale e definizione degli obiettivi” del Protocollo di intesa 26.11.2010 (alcuni aspetti del quale risultano tuttora inattuati, ma preferiamo rinviare ad altre sedi la ripresa del confronto su di essi, per soffermarci qui su questioni più urgenti) stabilisce che “gli obiettivi dovranno essere comunicati di norma entro la fine del mese di gennaio di ogni anno, secondo una corretta modalità di relazione e utilizzando il sistema informativo aziendale allo scopo predisposto”.
Ad oggi, 6 marzo 2020, il budget annuo non risulta disponibile: se per il 2019 avevamo ritenuto accettabile un ritardo rispetto al termine del 31 gennaio, considerato che la firma dell’accordo risaliva a poche settimane prima, tale giustificazione non può più essere addotta per l’anno in corso.
Non possiamo escludere che l’emergenza Coronavirus che sta investendo il Paese con gravi ripercussioni anche sul suo sistema produttivo venga invocata dall’azienda come ragione per il ritardo. Osserviamo dal canto nostro che la stessa emergenza non può essere ignorata quando si tratta di richiedere alle lavoratrici e ai lavoratori impegno nell’attività commerciale, la quale è inevitabilmente influenzata dalla attuale situazione.
In altri termini non è accettabile che si adottino due pesi e due misure: tolleranza rispetto al ritardo da parte dell’azienda e intransigenza rispetto alla prestazione richiesta ai dipendenti.
Assistiamo invece all’acuirsi delle pressioni con l’assegnazione di budget in molti casi indiscutibilmente “gonfiati”: essi presentano infatti percentuali di crescita nettamente superiori a quelle dei mesi precedenti o dell’analogo periodo del 2019, anziché tenere conto delle attuali difficoltà come prescriverebbe il Protocollo di intesa 26.11.2010 secondo cui vanno fatte “emergere eventuali criticità e/o peculiarità insite nel mercato di riferimento o legate alle caratteristiche della stessa filiale/unità produttiva”.
Tra le attuali difficoltà a cui facciamo riferimento vanno annoverati i provvedimenti emanati dalle autorità competenti volti a ridurre i contatti fra le persone, nonché le indicazioni operative in tema di afflusso della clientela giustamente diramate dal Gruppo, da cui derivano inevitabilmente impatti sulla possibilità di fissare appuntamenti, e grazie ad essi svolgere una proficua attività commerciale.
Ai suddetti aspetti legati alla definizione del budget si aggiungono in alcuni casi modalità di relazione improprie di responsabili che ritengono evidentemente di interpretare correttamente e autorevolmente il proprio ruolo fingendo di ignorare quanto accade nel Paese e i relativi impatti sull’operatività della rete: per alcuni di questi episodi presumibilmente riceverete specifica segnalazione alla casella di posta dedicata.
In conclusione Vi invitiamo:
– a intervenire presso le strutture competenti per la tempestiva pubblicazione del budget annuo all’interno del “sistema informativo aziendale allo scopo predisposto” considerato che alla data odierna, decorso ampiamente il termine del 31 gennaio, la comunicazione attraverso canali diversi (mail, riunioni) di obiettivi di breve periodo (anche variamente denominati) è da ritenersi illegittima;
– ad attuare ulteriori “azioni di informazione, formazione e sensibilizzazione nei confronti dei soggetti che ricoprono posizioni di responsabilità organizzativa in merito alle forme e ai modi con cui devono essere svolte le azioni di indirizzo commerciale”, considerato che modalità di relazione corrette sono sempre doverose, e altresì indispensabili (in particolare in una condizione di estrema difficoltà) a favorire il buon andamento aziendale, che al contrario può essere invece compromesso dall’acuirsi dello stress lavorativo;
– in relazione all’emergenza Coronavirus a raccomandare di evitare le riunioni commerciali ricorrendo a canali alternativi (es. Skype), considerato che assistiamo a comportamenti non omogenei, con responsabili che ritengono indispensabile riunire più persone in una sala e altri che con maggior senso di responsabilità mirano a ridurre ogni possibile occasione e rischio di contagio.
Rimaniamo in attesa di un cortese e sollecito riscontro e inviamo distinti saluti.