La crisi che da anni attanaglia il quadro economico italiano non risparmia ovviamente anche il settore creditizio dove si è manifestata, in particolar modo, sotto forma di redditività in calo e crediti deteriorati in aumento, dando luogo a processi di contenimento dei costi che hanno coinvolto in primis i lavoratori dipendenti.
Le modifiche del quadro normativo del settore bancario e quelle, a più ampio raggio, del mondo del lavoro, hanno generato preoccupazioni, accentuate anche dalle continue voci su pesanti ristrutturazioni del comparto rese necessarie anche dal cattivo stato di salute patrimoniale di alcuni istituti.
Nel Gruppo UBI Banca durante gli ultimi mesi e, in particolare, dopo la trasformazione in S.p.A., si sono accavallate notizie e illazioni su presunte fusioni, poi puntualmente sfumate, fino all’annuncio dato qualche settimana fa (a mezzo stampa) dal consigliere delegato Victor Massiah in merito all’apertura del “cantiere” per la trasformazione in banca unica del Gruppo UBI, attualmente organizzato secondo un modello federale.
In questo scenario le OO.SS. di BPCI ritengono doveroso sottolineare che sarebbe opportuno fare subito chiarezza, da parte dell’Azienda, sul percorso che si intende intraprendere, evitando così il diffondersi di voci incontrollate che a tutto servono tranne che a garantire un ambiente di lavoro sereno e produttivo.
Le lavoratrici e i lavoratori di BPCI, che in questi anni hanno contribuito al deciso rilancio dell’Azienda, nonostante condizioni di mercato non certo favorevoli, si attendono il giusto riconoscimento del loro impegno e le scriventi OO.SS. saranno al loro fianco per difendere e valorizzare coerentemente il loro apporto, nella consapevolezza che la creazione di valore nel futuro del Gruppo UBI non potrà prescindere da una adeguata considerazione del contributo fornito da tutti i Lavoratori del Gruppo.