“Apprezziamo l’intenzione, ma gli esiti sono decisamente insoddisfacenti”. Il Segretario Generale di UNISIN Emilio Contrasto sintetizza così il pensiero della propria Organizzazione Sindacale in merito alle misure individuate dal Governo per rimborsare i risparmiatori vittime del fallimento e del bail in delle quattro banche.
“Le misure contenute nel Decreto Legge appena approvato, infatti, sono basate su criteri arbitrari e requisiti troppo stringenti” secondo Contrasto, che “potrebbero lasciare numerosi clienti a bocca asciutta e l’alternativa dell’arbitrato nasconde ancora troppe incognite”.
“L’intervento sul fondo di solidarietà di settore, inoltre – secondo il Segretario Generale di UNISIN – seppur interessante nel merito con la possibilità di estendere a 7 anni il periodo di accompagnamento volontario alla pensione, rappresenta nelle modalità un’inedita ed inammissibile invasione di campo. Infatti – spiega Contrasto – il Fondo è uno strumento negoziale di settore, che ha permesso di gestire senza particolari traumi le profonde riorganizzazioni che hanno interessato le banche negli ultimi quindici anni, utilizzando esclusivamente risorse dei lavoratori e delle banche e non pesando, quindi e contrariamente ad altri Settori, sulla finanza pubblica. La sua definizione, inoltre, è e deve continuare ad essere esclusivamente frutto della negoziazione tra ABI e Sindacati del credito”.
“La condanna è ancora più netta se si considera che le motivazioni di questa scelta potrebbero basarsi sulle considerazioni del Ministro Padoan che dichiara che nel settore, volendo usare le sue parole, c’è un eccesso di occupazione. Da cosa il Ministro ricava tali conclusioni non è dato sapersi. Per UNISIN – chiarisce Contrasto – allungare a 7 anni il prepensionamento è una misura certamente utile per mettere parzialmente riparo ai danni della riforma delle pensioni targata Fornero – sui cui effetti deleteri il Ministro, invece, non si esprime – e per favorire il ricambio generazionale attraverso le assunzioni di giovani e non certo perché i bancari sono troppi. Negli ultimi anni il perimetro degli occupati nel settore si è già ristretto e ciò è avvenuto senza ripercussioni per i Lavoratori e per la finanza pubblica grazie al senso di responsabilità delle Parti e al Fondo”.
“Dal Governo – denuncia Contrasto – invece di sentir dichiarare che ci sono troppi bancari, ci saremmo aspettati finalmente una posizione di condanna forte ed intransigente verso il management di quelle banche che oggi versano in situazione di difficoltà. Quando si tratta di affrontare le vere cause dei problemi del Settore il Governo si conferma assente ed inconcludente ed il Ministro Padoan dimostra di avere una visione miope e di parte”.
Proprio in riferimento all’aumento di capitale della BPVi che si è concluso in questi giorni con scarso successo ed in vista del prevedibile intervento del neocostituito fondo Atlante, Contrasto si dice “sconcertato per le affermazioni, in totale scioltezza, dei vertici di Atlante circa la possibilità di vendere, fondere e spezzettare il Gruppo, senza alcuna accortezza circa gli effetti diretti ed indiretti di tali considerazioni sui lavoratori, la clientela ed i competitors, volendo al momento non tener conto delle indispensabili procedure di confronto sindacale e tacendo ancora, colpevolmente, sulle responsabilità di chi invece ha causato tali disastri”.