Dopo il confronto con i lavoratori, che ci ha portato nelle principali piazze a presentare il Piano Industriale del Gruppo per valutarne insieme contenuti, criticità e per raccogliere suggerimenti e definire la migliore strategia negoziale, la trattativa è ripresa e si accinge ad entrare nel “vivo”.
Il percorso assembleare, per il momento, ha interessato solo le realtà territoriali principali ma è riuscito a coinvolgere diverse migliaia di lavoratori, che hanno colto la portata epocale dei cambiamenti che ci attendono e dei rischi di una riorganizzazione tanto importante.
La fase iniziale del confronto con l’Azienda è stata caratterizzata da una serie di incontri nei quali abbiamo cercato di acquisire tutte le informazioni utili a discutere in maniera compiuta e complessiva delle principali questioni e delle ricadute sul Personale rivenienti dal Piano, in particolare:
– la nuova organizzazione della Banca unica;
– l’armonizzazione/revisione di tutta la contrattazione di secondo livello in tutte le aziende del Gruppo.
I dati finora forniti dall’azienda non sono ancora completi e non ci permettono di valutare complessivamente le ricadute e gli effetti della riorganizzazione e del processo di armonizzazione/revisione contrattuale, che UBI intende realizzare dopo l’esplicita e formale dichiarazione dell’inapplicabilità di tutta la contrattazione di secondo livello dal 1° luglio 2017, in carenza di una nuova disciplina.
Le questioni in discussione sono differenti ma fortemente correlate tra loro: la creazione della Banca unica produrrà processi di mobilità territoriale e professionale e dovrà trovare una sua dimensione e regolazione nella contrattazione di secondo livello e nella disciplina della mobilità, oltre che in una differente organizzazione del lavoro che privilegi lo spostamento del lavoro a quella delle persone e che tuteli autonomia e professionalità nell’ambito delle strutture che si andranno a costituire.
La revisione della contrattazione di secondo livello deve, a sua volta, essere un’opportunità per TUTTI e necessita l’individuazione di soluzioni equilibrate.
Pertanto sarà importante fare un’analisi complessiva della proposta aziendale e valutare le garanzie che UBI darà ai 17.000 lavoratori, che sono il motore di questa azienda e che, come sempre, possono fare la differenza rispetto agli altri istituti di credito e permettere di affrontare le sfide che ci attendono con serenità.
QUALI LE NOSTRE PRINCIPALI RICHIESTE?
– verifica puntuale quantitativa e qualitativa delle Macroaree per conoscere come l’Azienda intenderà distribuire organici e lavorazioni;
– rinnovo delle garanzie di Ubiss in scadenza;
– garanzie occupazionali per TUTTI i lavoratori del Gruppo, con impegno di UBI a non ricorrere a esternalizzazioni/cessioni (filiali, rami d’azienda) o vendita di pacchetti societari;
– garanzie sul mantenimento del trattamento economico in essere per tutti i lavoratori;
– individuazione di soluzioni equilibrate/compensative a fronte della revisione della contrattazione di secondo livello, dopo una complessiva valutazione delle sue ricadute nelle singole realtà aziendali;
– definizione di un Protocollo Sociale che disciplini diverse materie e specifichi principi e regole di comportamento (RLS, smart working, clima aziendale e pressioni commerciali, diritto alla disconnessione…) con l’istituzione di un tavolo permanente di confronto;
– per i colleghi di Prestitalia estensione del nuovo Contratto Aziendale Integrativo di Gruppo ed applicazione del CCNL del Credito senza penalizzazioni economiche-normative;
– “Pacchetto giovani” con risposte contrattuali specifiche per i giovani, per esempio in materia di previdenza complementare e acquisto della casa primaria.
Al momento il Gruppo ci ha formulato alcune proposte in merito a:
– condizioni bancarie dei dipendenti (aperture di credito, mutuo acquisto casa primaria, prestito chirografario, etc);
– revisione/armonizzazione di alcune voci della contrattazione di secondo livello;
– piano d’incentivazione all’esodo volontario e Social Day 2017.
La materia relativa alle condizioni bancarie dei dipendenti è stata già oggetto di analisi e approfondimento da parte del tavolo sindacale e il confronto su tale aspetto proseguirà nei prossimi incontri.
La revisione/armonizzazione della contrattazione di secondo livello, per ora, si è concentrata sui seguenti istituti: buoni pasto, rimborsi chilometrici, mobilità, premi di fedeltà, borse di studio a favore dei lavoratori studenti, anticipazione TFR, indennità (turni/rischio/sostituzione), gestione presenze/assenze, ferma restando per gli altri istituti in essere nelle singole Aziende l’applicazione di tutta l’attuale disciplina aziendale nel periodo transitorio (fino al 30 giugno 2017). Anche su questi temi il confronto proseguirà nei prossimi incontri.
Il piano d’incentivazione all’esodo VOLONTARIO prevede 600 uscite che l’azienda vorrebbe ripartire nelle diverse aziende, per le seguenti entità: UBI-UBI ACADEMY: 80, UBIS: 90, BBS: 85, BPA:40, BPB:90, BPCI:40, BRE:40, BVC:15, CARIME:105, ALTRE SOCIETA’:15.
Di seguito la tabella con i bacini dei lavoratori potenzialmente interessati: La graduatoria di uscita dei 600 colleghi non sarà di Gruppo, ma per singola azienda, ferma restando la possibilità che le richieste eccedenti tali entità possano essere accolte compatibilmente con le esigenze organizzative e produttive del Gruppo.
Riteniamo fondamentale raggiungere un’intesa complessiva che offra garanzie soddisfacenti e dia risposte concrete alle tante problematiche evidenziate, senza la quale non ci potranno essere le condizioni per attivare il piano di esodo.
Infine abbiamo ribadito le nostre preoccupazioni per le “voci” su possibili aggregazioni che potrebbero rappresentare ulteriori problematiche in termini di occupazione e mobilità territoriale, in particolare se realizzate su territori sui quali siamo già capillarmente presenti.
Invitiamo il Gruppo UBI a continuare a valorizzare l’attuale sistema di relazioni sindacali, un modello di innovazione per il settore e un laboratorio partecipativo, e porre fondamenta solide su cui edificare il proprio futuro e quello delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo.