Si è svolto ieri a Bari il previsto incontro tra le scriventi OO. SS. e la delegazione aziendale, avente ad oggetto il Premio da riconoscere al Personale di CARIME per il grandissimo contributo offerto anche nell’anno 2015.
Purtroppo, al momento, la trattativa non ha avuto esito positivo. L’Azienda si è presentata al tavolo con una proposta non accettabile che tra l’altro prevede, a differenza di altre Banche e Società del Gruppo, la sola modalità di erogazione “Welfare” (con esclusione, quindi, dell’erogazione “cash” e “azionariato diffuso”).
Le OO. SS., nel respingere immediatamente sia l’impostazione che l’importo proposti, hanno fatto presente alla Controparte che viene così vanificata da parte loro una buona occasione per valorizzare l’impegno manifestato dalle Risorse umane di CARIME in questi anni di gravi criticità.
E, di contro, non può essere sottaciuta la responsabilità esclusiva di discutibili scelte aziendali che non hanno prodotto gli esiti sperati; scelte che il Sindacato non ha mai condiviso, ma, anzi, fortemente contestato.
In una fase di grandi cambiamenti anche per la nostra Banca, il management di UBI e di CARIME, nella sostanza, ha presentato in trattativa un importo di 230,00 euro solo “Welfare” nella logica del “questo o niente”. Tale atteggiamento, oltre che provocatorio, pare una chiara mortificazione nei confronti di oltre 1.700 Lavoratori perché, in una logica di causa-effetto, vuole ribaltare le responsabilità.
Nel prossimo mese di ottobre partiranno le Assemblee in tutti i territori dove opera CARIME per confrontarci con tutti i Lavoratori non solo sulla vicenda “Premio” ma anche sulla situazione complessiva della nostra Banca.