Nella giornata di giovedì 17 marzo le Delegazioni sindacali del Gruppo UBI e i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) hanno incontrato la Capogruppo, il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione sul Lavoro e il Professor De Carlo dell’Università degli Studi di Padova. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i risultati emersi dal “Questionario anonimo per la raccolta della percezione soggettiva ai fini della valutazione dello stress lavoro-correlato”, somministrato a tutti i dipendenti del Gruppo UBI tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, come fase conclusiva del percorso di valutazione del rischio stress lavoro-correlato previsto dal D.lgs. n. 81/2008.
Dalla rielaborazione dei questionari pervenuti, 9.739 in tutto il Gruppo, sono state individuate diverse problematiche riconducibili a: carichi di lavoro, mission organizzativa, supporto organizzativo, sistemi di valutazione/valorizzazione, comunicazione organizzativa e fluidità lavorativa.
Le principali criticità emerse, riguardano il cambiamento organizzativo e nel gruppo di lavoro, le relazioni tra gruppi/reparti, la partecipazione al gruppo di lavoro e organizzativa.
Mentre, i principali punti di forza sono legati alle relazioni con gli altri Colleghi e i Responsabili, alla stabilità del rapporto di lavoro, alla conciliazione lavoro-vita e alla sicurezza degli ambienti di lavoro.
Purtroppo, dall’analisi dei dati illustrati, emerge un dato significativo costituito dall’elevato numero di Colleghi che non hanno partecipato all’iniziativa, la cui causa è presumibilmente da attribuire all’eccessivo carico di lavoro. Difatti, una maggiore partecipazione avrebbe reso più completi i risultati finali in materia di stress lavorocorrelato, permettendo di individuare delle sfaccettature che probabilmente oggi non sono emerse nella loro interezza.
Ora, l’analisi dei dati analitici relativi ad ogni singola Azienda permetterà di individuare i migliori interventi correttivi per eliminare le problematiche, limitare le criticità e creare un ambiente di lavoro migliore.
Al riguardo, riteniamo che l’Azienda debba favorire quanto più possibile lo svolgimento delle prestazioni lavorative in un ambiente adeguato, prestando particolare attenzione al rapporto umano e di collaborazione reciproca: aspetti fondamentali per garantire il benessere organizzativo comune.
In un momento di difficoltà e di trasformazione come quello che stiamo vivendo, è necessario che l’Azienda sappia interpretare correttamente i risultati emersi , al fine di favorire processi riorganizzativi e gestionali capaci di tramutare le difficoltà in opportunità, offrendo anche gli strumenti per mettere ogni Collega nelle condizioni di poter gestire il cambiamento senza doverlo subire.
Il clima aziendale e il benessere delle persone che lavorano in Azienda sono fondamentali elementi su cui fare leva per aumentare la produttività e per far fronte in modo efficace alle sfide che ci attendono.
Per tali ragioni, le pressioni commerciali esasperate improntate alla ricerca del raggiungimento di obiettivi immediati e di brevissimo respiro e le politiche legate prevalentemente al contenimento dei costi sono ricette che inevitabilmente non determinano alcun vantaggio né competitivo, né professionale.
Da parte nostra monitoreremo con particolare attenzione il clima aziendale, soprattutto in questa fase, perché il maggiore “valore” lo si crea con le persone, che vanno coinvolte e motivate.
SMART WORKING
Nella stessa giornata si è tenuto anche un incontro di verifica sul progetto “Smart Working” (lavoro dal proprio domicilio o da postazione dedicata più vicina al luogo di residenza), giunto alla seconda fase sperimentale.
Sulla base di quanto comunicatoci, le innovazioni consisterebbero nella possibilità di poter lavorare da casa e nell’ampliamento del numero dei Colleghi che potranno utilizzare questo strumento.
Le domande pervenute risultano 241 (116 di UBI Banca e 125 di UBIS). Per quanto riguarda le richieste di lavoro dal proprio domicilio, in questa fase saranno accolte solo 50 domande, ovviamente previa verifica di idonee condizioni (es.: velocità e sicurezza del collegamento internet, idoneità dei locali, ecc.). Nel mese di Aprile i Colleghi interessati riceveranno risposta in merito alla domanda presentata.
I Colleghi le cui domande saranno accolte e i relativi Responsabili parteciperanno ad un specifico incontro illustrativo.
Alla fine del periodo di sperimentazione che durerà circa un anno, verrà richiesta la compilazione di un questionario per verificare il risultato dell’attività svolta.
Le Organizzazioni Sindacali, considerato che la nuova modalità di lavoro inizia ad interessare un numero significativo di Colleghi, hanno rappresentato alla Capogruppo la necessità di giungere quanto prima ad una condivisa regolamentazione dello “Smart Working”.