Lo scorso anno in seguito alla riforma del Governo, in materia di Banche Popolari, Ubi Banca fu la prima ad approvare in assemblea, la trasformazione da Società Cooperativa in Spa aprendo di fatto la via a cambiamenti radicali all’interno del settore creditizio.
Il contesto nazionale economico e di settore, non ancora con i piedi fortemente fuori da questa lunga crisi, vive di fatto il mutare di quadri normativi legati al mondo del lavoro ai quali si aggiungono, creando preoccupazione tra i lavoratori, gli innumerevoli gossip che riguardano fusioni, incorporazioni, aggregazioni più o meno auspicate o imposte dall’alto.
Anche Ubi Banca viene fortemente interessata per i propri solidi indici patrimoniali da queste voci, generando tra i lavoratori un forte dibattito e momenti di tensione e preoccupazione. Di conseguenza anche l’annuncio dell’apertura di “un cantiere di lavoro che ragioni di Banca unica”, sta alzando all’interno dell’azienda, il livello di attenzione.
Come OO. SS. abbiamo il dovere di vigilare, affinché anni di storia di contrattazione economica/normativa (il nostro contratto integrativo e non solo), della Banca Popolare di Bergamo, ottenuto grazie al lavoro quotidiano dei colleghi e a un clima di collaborazione con le OO. SS., vengano salvaguardati. Conosciamo bene la nostra storia, siamo consapevoli del presente e di quanto beneficia l’economia di Ubi Banca dell’impegno dei lavoratori della Banca Popolare di Bergamo.
Questo non significa che abbiamo paura dei cambiamenti, in un mondo che si modifica di continuo, o che vogliamo come OO. SS. rimanere ancorati a un passato che non c’è più, ma siamo anche convinti che si possa creare valore, ricordandosi della storia, e valorizzando l’impegno dei lavoratori che con la loro determinazione, hanno dato molto a questa Azienda.