A seguito dell’Informativa sindacale del 25 gennaio 2016 si è ufficialmente avviata la procedura di confronto avente ad oggetto l’affinamento e l’ottimizzazione del modello organizzativo, che prevede:
– accentramento in UBI Banca della gestione del Contenzioso delle banche rete e dei ricorsi ABF;
– interventi sul Settore Mediotermine di UBISS (in particolare: accentramento di alcuni processi attualmente gestiti dal Supporto Amministrativo Crediti delle banche rete);
– razionalizzazione della rete di filiali (piano sportelli 2016);
– rafforzamento del presidio sul Credito Anomalo di banca rete;
– ottimizzazione delle strutture di Assistenza Clienti di UBISS;
– razionalizzazione delle attività operative e amministrative della gestione dello stock finanziamenti di Ubi Banca (ex banca 24/7);
– ottimizzazione delle strutture organizzative (Prestitalia);
L’informativa prevede che le decisioni aziendali che interessano le strutture avranno corso in data non antecedente al 21 marzo 2016.
Dopo un primo incontro di confronto, nel quale ci veniva verbalmente comunicata la data di chiusura delle filiali (9 aprile), alcuni quotidiani hanno pubblicato le dichiarazioni del Consigliere Delegato del Gruppo in merito all’avvio di un cantiere di lavoro in vista della “Banca unica” e alla ipotesi di superamento del modello federale.
Tali dichiarazioni hanno alimentato il rincorrersi di molte voci, alcune concordanti, altre discordanti tra loro: “Banca unica”, “Blocco del piano sportelli”, “Accorpamenti macroregionali tra banche rete del Gruppo”, ipotesi svariate di fusioni, etc etc.
Voci a parte, gli effetti concreti non sono mancati, in particolare lo sconcerto, il disorientamento e la preoccupazione dei tanti colleghi interessati dalla procedura
(direttamente ed indirettamente), della clientela, e l’ufficializzazione avvenuta in data odierna dello slittamento della data di chiusura delle filiali.
Non ancora chiaramente definita, ma CONFERMATA (con la sola eccezione in Bre della riallocazione presso la nuova sede di Torino via S.Teresa di nr 3 Fil, Dt, Pcu, Ufficio Estero, prevista per la metà di Aprile).
Abbiamo rappresentato il nostro profondo disappunto per l’incompletezza dell’informazione: che ci fa ipotizzare sia un progetto ancora in divenire.
A tale proposito abbiamo chiesto, in vista dei prossimi incontri, di avere certezza sui tempi di realizzazione della riorganizzazione.
Siamo consapevoli del contesto di grande trasformazione che, nel settore, sta subendo forti accelerazioni per questo riteniamo fondamentale, nell’interesse di tutti, che il confronto sia chiaro, corretto, continuo e puntuale.
Se UBI vuole davvero “Creare Valore”, deve farlo valorizzando le persone che fanno grande l’azienda con il loro lavoro e il loro impegno, a maggiore ragione in un momento in cui la caduta reputazionale delle banche ha raggiunto dei livelli preoccupanti.
In tale contesto le persone possono fare la differenza e trasformare una criticità in un’opportunità….se adeguatamente motivate e formate.
Oggi non ci sono certezze rispetto alle operazioni future, ma solo ipotesi.
L’unica certezza, alimentata da un contesto “frizzante” seppure critico, è che la metafora della “foresta pietrificata”, utilizzata per descrivere il settore fino a pochi anni fa, è ampiamente superata.
Il nuovo contesto è caratterizzato dal CAMBIAMENTO, che se ben gestito può creare un vantaggio competitivo sul mercato e valore nel tempo.
A tale proposito il ruolo delle organizzazioni sindacali è centrale per limitare le ricadute determinate dai processi industriali e per “accompagnare” al cambiamento i lavoratori.
Le relazioni sindacali nel Gruppo sono state sempre caratterizzate da confronti leali e costruttivi che hanno permesso di raggiungere accordi, spesso innovativi per l’intero settore, a tutela di tutti i lavoratori.
Il rafforzamento di tali relazioni sarà determinante per il futuro del Gruppo.