LA TECNOLOGIA CI SEPPELLIRA’
Enzo Parentela
Di recente, le Aziende di credito si stanno attrezzando per convincere i consumatori ad utilizzare come mezzo di pagamento, in luogo della consueta cartamoneta, la Carta di credito o il Bancomat. La nuova strategia è stata battezzata “WAR ON CASH”. Le Banche non gradiscono più l’utilizzo delle banconote, neppure nel caso di acquisti di modesta entità. E’ la solita litania del risparmio sui costi. Del resto, come dargli torto? Infatti, secondo le Aziende di credito, l’uso del contante, comporta oneri per circa dieci miliardi di euro l’anno. Soltanto il trasporto valori, nel 2004, è costato alle Banche 339 milioni di euro. Come convincere i consumatori a fare a meno delle amate banconote ? Le strategie non mancano e sono tutte incentrate sulla persuasione al ricorso, sempre più frequente, alle Carte di credito, facendo leva sulla comodità e soprattutto sulla sicurezza. Smarrire un Bancomat non comporta particolari rischi, perché il Bancomat o la Carta di credito si possono bloccare. Lo stesso non avviene per i soldi contanti ai quali possiamo dire addio, in caso di furto o smarrimento. Il problema dicono le Banche è soltanto socio culturale in quanto le tecnologie esistenti, sarebbero già sufficienti a sostituire quasi del tutto l’utilizzo della carta moneta. Le Banche stanno ampliando la rete dei pos, mentre le tradizionali Carte di credito o i Bancomat saranno, a breve, rimpiazzate da Carte pay-pass, che renderanno più veloce il pagamento alle casse. Aumenteranno anche gli sportelli automatici, dove oltre ai prelievi, sarà possibile anche effettuare versamenti. Si tratta, quindi, di incentivare non tanto la diffusione delle Carte di credito e dei Bancomat, che nel nostro Paese è già a livelli europei, ma soprattutto di incoraggiarne l’uso, in quanto la metà delle Carte in circolazione è in realtà inutilizzata dai titolari.
L’ostacolo principale all’utilizzo delle Carte di credito (a parte i costi aggiuntivi legati al tipo di pagamento) è legato al timore che possano essere clonate e quindi utilizzate ad insaputa del titolare. Per la stessa ragione stenta a decollare l’utilizzo dei servizi bancari “on line” che, invece, potrebbe rappresentare, per il consumatore, un notevole risparmio sul costo dei servizi. Paradossalmente è proprio l’incognita della sicurezza a rallentare la diffusione e l’utilizzo della moneta elettronica. Una colossale truffa è stata perpetrata, poco tempo fa, ai danni di una Banca svedese “La Nordea” dove con la tecnica del “pishing” a centinaia di clienti di servizi di Internet Banking, sono state carpite le chiavi di accesso ai conti, con conseguenze facili da immaginare. Complessivamente gli autori della truffa hanno sottratto dai conti, degli ignari ed ingenui clienti, circa ottocentomila euro. Fortunatamente, non solo la Banca si è ascritta l’onere della perdita, ma, sembra, che la polizia svedese sia riuscita a risalire agli autori della truffa. Vogliamo ricordare che con il termine “pishing” si intende un tipo di frode ideato allo scopo di rubare l’identità di un utente. Quando viene attuato una persona malintenzionata cerca di appropriarsi di informazioni quali numeri di Carta di credito, Password, informazioni relative ad account o altre informazioni personali, convincendo l’utente a fornirgliele con falsi pretesti. Basterebbe che le Banche nazionali, alla stregua della Banca svedese, si assumessero l’onere del rischio per rimuovere dai consumatori il principale timore sull’uso dei mezzi elettronici nei servizi bancari. Un altro, significativo ostacolo che le Banche dovranno affrontare se vorranno, davvero, sostituire la cartamoneta è relativo ai costi. Infatti, nonostante le campagne, le offerte, i premi e quant’altro, il consumatore non ha ancora chiaro quale sia l’effettivo costo dei servizi elettronici.
Esiste anche in questo caso il dubbio, che come è avvenuto nel campo della telefonia, l’assenza di una reale concorrenza, esponga il consumatore ad un ulteriore onere.
Il futuro, comunque, è oramai scritto. La figura tradizionale del cassiere, così come noi la conosciamo, è ormai inesorabilmente destinata a scomparire. Al suo posto, troveremo, in filiale, degli sportelli completamente automatizzati. Il nostro interlocutore allo sportello sarà un iper – tecnologico video terminale, che con voce suadente ci guiderà nelle scelte e risponderà alle nostre richieste, magari anche con l’ausilio di sistemi di riconoscimento vocale. O forse no? Superate le barriere, le diffidenze e reso universale l’uso dei sistemi elettronici per le compravendite di beni e servizi, perché dovremmo andare in Banca? Basterà un qualsiasi terminale ad accesso sicuro, anche da casa nostra. E allora che fine farà la filiale e che fine farà la Banca?
Ne riparleremo nei prossimi anni, anche perché la storia ci insegna che le previsioni a lungo termine difficilmente si realizzano, e poi può sempre presentarsi una variante inimmaginabile.