IL GIUOCO DELLE PARTI
Alba Coscarella
Sono dipendente di BANCA CARIME da circa 28 anni e, da altrettanti, seguo le vicende sindacali.
Da sempre, pur nelle diverse posizioni ideologiche e/o utilitaristiche, le Sigle sindacali, specie nei momenti di grossa tensione rivendicativa, hanno avuto un’unica controparte – l’Azienda – ed un unico obiettivo: il miglioramento delle condizioni economiche e non solo dei lavoratori.
Oggi, però, mi capita di assistere ad uno strano fenomeno: sul tavolo rivendicativo ci sono Piani industriali, esuberi, contratto nazionale ed una Sigla sindacale, che invece di spiegarci cosa sta facendo in tal senso, ci intrattiene amenamente sull’analisi criptica e abbastanza spregiudicata di quello che – a suo modesto parere – stanno facendo le altre Sigle. Un impegno sindacale forse dotato di minor senso scenico quello degli altri sindacati, ma che riesce a portare a casa risultati a dir poco lusinghieri.
Questa Azienda non aveva un contratto integrativo da oltre 12 anni.
Finalmente se ne chiude uno che porta allo sblocco di situazioni divenute quasi granitiche e, anziché condividere un giusto senso di soddisfazione, ci si incattivisce cercando magagne assolutamente speciose.
Una persona poco acuta come me potrebbe pensare:
che ci sia una malcelata forma di invidia per la capacità che alcuni mostrano nel saper progettare, concretizzare e soprattutto realizzare, migliori condizioni di lavoro;
che facendo, del tutto inadeguatamente, il lavoro sindacale qualcuno ha, alla fine, addirittura scambiato come controparti le altre Sigle con le quali, forse, è più facile provare a confrontarsi…;
che la smania di protagonismo, non riuscendo a concretizzarsi in azioni positive, si esplichi in sterili operazioni di plagio ed in squallidi tentativi di sminuire il lavoro degli altri.
Un’ultima inutile riflessione.
Ci sono diritti d’autore che non vanno mai in prescrizione. Se chi ha scritto il “libro per eccellenza” (la Sacra Bibbia) – spesso citato, di recente, da alcuni colti colleghi, esprimendo anche un legittimo quanto ostinato dissenso riguardo le nostre scelte sindacali – dovesse rivendicare le royalties a fine anno, forse, l’aumento dello specialcredito ai dipendenti, compreso nel tanto vituperato accordo, potrebbe tornare utile.