IL LAVORO DEI GIOVANI
Carmine Spadafora
Sembra di tornare indietro con gli anni, quando per avere un lavoro dovevi essere figlio di qualcuno o amico del potente di turno. Oggi non basta cercare, disperatamente, un lavoro, le difficoltà sono enormi. La stabilità nel lavoro è diventata una chimera.
L’unica via di uscita per i giovani che si avvicinavano al mondo del lavoro sembrava essere la precarietà, fino a qualche mese fa. Adesso, però, va sfumando anche quest’ultima provvisoria possibilità, minata dalla crisi economica internazionale. In Italia, il sistema complessivo degli ammortizzatori sociali è considerato tra i più inadeguati del mondo occidentale. È uno Stato, il nostro, che cerca di proteggere chi ha un lavoro fisso o il pensionato, ma manca di progettualità per il lavoro giovanile, non riesce a proporre nuovi modelli occupazionali, con un minimo di tutela previdenziale o pensionistica. I più avvantaggiati tra i giovani di oggi possono sperare, con tanta fortuna, in un’assunzione con contratto a termine o interinale o magari in nero.Guardando lo scenario del mondo del lavoro, ci si rende conto come per i giovani il futuro lavorativo non sia roseo. Oltre alla difficoltà di poter acquistare una casa e crearsi una famiglia, sembra impossibile accedere ai diritti e alle prerogative che ogni lavoratore, sino a ieri, aveva assicurati. All’incertezza, oggi, si aggiunge una totale mancanza di prospettive di cambiamento.Tutto ciò causa un reale turbamento tra i giovani e nelle loro famiglie, che non li aiuta a crescere e a formarsi, soprattutto, non li fa sentire parte integrante della società, anche per il disagio che si incontra nel cercare di realizzare i propri obiettivi. Certo, in passato ci sono stati errori politici di valutazione sulle assunzioni, spesso attuate senza tenere conto del merito e della professionalità, che soprattutto nel pubblico impiego ha portato al blocco delle assunzioni. Sono errori questi che oggi ricadono soprattutto sui giovani.L’auspicio comune è quello che l’attuale Governo, insieme a tutte le forze politiche e sindacali riescano insieme a risolvere, almeno in parte, il problema della occupazione giovanile. Solo così potremo dare ai nostri giovani un futuro più sereno.La speranza è che la nuova classe dirigente faccia tesoro degli errori commessi in passato e, di conseguenza, possa creare le condizioni per combattere la precarietà e l’instabilità per tutti i giovani. L’ingresso nel mondo del lavoro non è mai stato semplice, è vero, ma neppure impossibile. I nostri giovani hanno le capacità, la preparazione e la determinazione per superare ogni ostacolo.Ma va data loro, almeno, la possibilità di provare. Grazie alle loro risorse, alla fine, si potrà sperare in uno stato sociale più equo e solidale.