“L’innalzamento della soglia dei fringe benefit da € 258,23 a € 600,00, con esclusione dei buoni benzina per un massimo di € 200,00, previsto per l’anno d’imposta 2022 dal DL Aiuti bis, è sicuramente un segnale di attenzione verso il mondo del lavoro ma l’esiguità dell’importo, alla luce del forte incremento dei tassi, rischia – evidenzia Emilio Contrasto, Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL – di diventare un vero e proprio boomerang per tante lavoratrici e lavoratori qualora superassero la soglia fissata dal decreto”.
Val la pena ricordare che nel novero dei fringe benefit rientrano i beni e servizi di cui all’art. 51 comma 3 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) come alloggio, auto aziendale, contributo aziendale per polizza infortuni, ecc. Fra i benefit sono ricompresi anche i prestiti e i mutui a tasso agevolato concessi dal datore di lavoro ai propri dipendenti. Il beneficio che viene quantificato come fringe benefit è pari al 50% della differenza tra l’importo degli interessi calcolato al tasso ufficiale di sconto vigente al termine di ciascun anno e l’importo degli interessi calcolato al tasso applicato sugli stessi. Allo stato, il tasso di riferimento BCE è pari a 1,25%, notevolmente maggiore rispetto ai mesi precedenti.
“La normativa fiscale – sottolinea Contrasto – prevede un meccanismo di calcolo che fa riferimento al confronto tra tasso BCE vigente alla fine dell’anno e quello pagato mensilmente, in questo caso il meccanismo diventa retroattivo e quindi è esteso anche ai mesi precedenti all’innalzamento del tasso BCE. Questo ha comportato per molti lavoratori, che hanno superato la soglia dei 600 euro ed hanno in essere mutui o prestiti agevolati, una busta paga decisamente più leggera, situazione che rischia di ripetersi anche nei prossimi mesi. Va anche ricordato che con il superamento della soglia, il ricalcolo della tassazione riguarda l’intero beneficio in quanto l’importo del fringe benefit non funge da soglia bensì da limite superato il quale decade qualunque agevolazione anche per le somme al di sotto del limite indicato”.
“L’attuale situazione economica di tante famiglie di lavoratrici e lavoratori, già fortemente gravata dall’innalzamento stratosferico delle bollette di luce e gas e dall’aumento di tutti i beni alimentari e di prima necessità, non consente un’ulteriore penalizzazione a seguito del superamento della soglia dei fringe benefit – evidenzia il Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL”.
“Chiediamo quindi al Governo – conclude Contrasto – anche in considerazione di un quasi ormai certo ulteriore incremento dei tassi da parte della BCE, di mettere in atto provvedimenti volti ad innalzare la soglia attualmente prevista dal DL Aiuti bis e rivedere il meccanismo fiscale che porta, per mutui e finanziamenti ai dipendenti, alla penalizzazione sopra riferita”.