Si è tenuto oggi un primo incontro per definire le modalità di ingresso dei colleghi ex UBI nel Fondo Sanitario Intesa Sanpaolo (FSI), in conformità all’accordo 14 aprile 2021.
Il Fondo ISP, fondato nel 2010 su principi di mutualità, sostenibilità e solidarietà, conta oltre 210.000 iscritti tra attivi, pensionati e familiari, con un patrimonio di oltre 150 milioni di euro.
Il confronto è l’occasione per intervenire su alcune regolamentazioni del Fondo, dando seguito ad approfondimenti sull’andamento economico e sulle prestazioni che avevamo iniziato nel 2019 e interrotto a seguito della pandemia.
L’Azienda ha presentato una prima proposta che già tiene conto di alcune richieste di miglioramento avanzate nel tempo sia dalle OO.SS. che dai Consiglieri Elettivi del Fondo Sanitario, quali l’eliminazione della quota differita (rimborso di una % successivo alla chiusura del bilancio), utilizzo più flessibile del patrimonio, miglioramento delle previsioni del CCNL sulla Long Term Care e semplificazione amministrativa.
Il percorso avviato oggi dovrà altresì comportare un innalzamento complessivo della qualità del servizio offerto dal Fondo Sanitario Intesa Sanpaolo, rimuovendo gli attuali disagi creati dal service.
Nel corso dell’incontro, di carattere introduttivo, abbiamo dichiarato che il passaggio dei colleghi ex UBI dovrà avvenire in un clima di consenso e nel rispetto delle previsioni statutarie dei Fondi preesistenti.
Abbiamo inoltre chiesto ulteriori dati per approfondire il raffronto tra le attuali forme di assistenza ex UBI (Polizzone Cargeas, Fondo Assistenza di Società del Gruppo UBI e Associazione per l’Assistenza Sanitaria Integrativa ai Lavoratori della Banca delle Marche) e le prestazioni del Fondo Sanitario Intesa Sanpaolo.
Il confronto proseguirà nel corso della prossima settimana.