Roma, 12 marzo 2020. Banche aperte solo per le funzioni indispensabili al servizio dei cittadini e del Paese, in linea con le ultime disposizioni del governo volte a fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
Mascherine e dispositivi sanitari per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Limitare in modo sistematico lo spostamento dei dipendenti e la loro presenza con permessi retribuiti ulteriori rispetto a quelli previsti dal contratto. Ridurre l’apertura degli sportelli anche con limitazione dell’orario. Sospendere le attività non rientranti fra quelle del servizio pubblico essenziale. Stop immediato, quindi, alle pressioni commerciali, non più tollerabili in questa situazione e per le quali sarà valutate qualsiasi azione conseguente. Queste le priorità indicate dai segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Giuliano Calcagni, Massimo Masi ed Emilio Contrasto, in una lettera inviata oggi ai presidenti di Abi, Federcasse e Agenzia Entrate Riscossione, dopo le ultime decisioni della Presidenza del consiglio dei ministri in relazione all’epidemia Covid-19.
«Nella serata di ieri mercoledì 11 marzo – scrivono i segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin – sono state istituite dal governo nuove misure per contenere la diffusione del contagio del virus Covid19, che, tra l’altro, limitano ulteriormente la mobilità delle persone nel Paese e determinano la chiusura di varie attività commerciali e di servizio al pubblico. In tale atto è stabilito che rimarranno attivi i servizi bancari, postali, finanziari e assicurativi, in quanto essenziali. Ribadiamo quindi con forza che il prosieguo dell’operatività nelle aziende vostre associate debba proseguire solo e soltanto limitandosi a svolgere le funzioni indispensabili al servizio dei cittadini e del Paese, in linea con queste disposizioni. È fondamentale e indifferibile che vengano adottate soluzioni coerenti, in modo da uniformare lo svolgimento del servizio di attività di banche e assicurazioni, che in questo momento, come indicato dal Decreto, non possono considerarsi aziende che operano sul mercato, ma soggetti sociali che svolgono una funzione essenziale al servizio dei cittadini e a quella si devono limitare, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e dei cittadini. Chiediamo pertanto che sia contenuto in modo sistematico lo spostamento dei dipendenti e la loro presenza in servizio con permessi retribuiti ulteriori rispetto a quelli contrattualmente previsti, che siano ridotte le aperture degli sportelli in termini territoriali e di orario, in modo compatibile con lo svolgimento dei servizi essenziali, che siano sospese le attività che non rientrano in tale fattispecie e che tutto il personale sia dotato di mascherine a norma e di ogni altro presidio di prevenzione utile a salvaguardate la sua salute. In tale ambito denunciamo come del tutto inaccettabile e irresponsabile il persistere di continue richieste alle lavoratrici e ai lavoratori di perseguire obiettivi di carattere commerciali, con pressioni fuori da qualsiasi logica rispetto alla gravità della situazione e all’emergenza che sta attraversando il Paese. Non siamo più disposti a tollerare alcun episodio di tale natura e valuteremo qualsiasi azione conseguente nei confronti dei casi che ci saranno segnalati. In questo momento di enorme difficoltà per tutto il Paese è l’ora della responsabilità e siamo pronti, in tale spirito, a concordare e supportare iniziative conseguenti».