Rabbia e delusione per i risparmiatori. Amarezza e molte perplessità per i sindacati che rappresentano i dipendenti di Banca Etruria. La sentenza che è stata pronunciata oggi al termine del processo di primo grado sui casi di truffa, farà discutere a lungo.“
Grande delusione è stata espressa anche da Roberto Poggesi dirigente Unisin e delegato nazionale Confesal (prima confederazione di sindacati autonomi in Italia) che dichiara:
“E’ con forte rammarico e preoccupazione che apprendiamo la notizia della condanna di alcuni colleghi nel processo riguardante il collocamento delle Obbligazioni Subordinate Banca Etruria del 2013.Non entriamo nel merito delle decisioni e attendiamo di conoscere le motivazioni del verdetto. Da parte nostra continueremo a seguire la vicenda con l’auspicio, in ogni caso, che il verdetto possa essere, per i condannati, ribaltato in appello. Il nostro pensiero va ai colleghi che hanno vissuto anni di sofferenza e non sono ancora usciti da questo incubo. Lo stesso vale per tutti coloro che dovranno affrontare il medesimo cammino da qui ai prossimi mesi e che speriamo non segua lo stesso destino in negativo. Sappiamo bene quanto è duro psicologicamente e professionalmente affrontare questo tipo di procedimenti per colleghi abituati solo a lavorare. Opinione pubblica e media spesso non ricordano che proprio i lavoratori, in tanti casi, hanno investito i propri risparmi in queste operazioni. Dipendenti che hanno ricevuto minacce e offese per aver svolto con diligenza il proprio lavoro. Come sindacato rimarchiamo che le responsabilità vanno ricercate fra i banchieri che hanno determinato questi eventi e non nei dipendenti . Il nostro compito è sempre stato quello di supportare e sostenere i colleghi in tutti questi difficili anni , certi che la parte buona del sistema bancario è oggi più che mai rappresentata dai lavoratori.
Fonte: ArezzoNotizie.it