La recente acquisizione da parte di UBI Banca delle tre “bridge banks”, anche alla luce dell’aggiornamento del piano industriale, presentato il giorno 12 maggio a Milano dal CEO Victor Massiah, dove si parla di circa 3000 esuberi di personale, sta destando fortissima preoccupazione, soprattutto nella Regione Marche, dove ci sono tante sovrapposizioni tra filiali e “centri direzionali”.
Per quanto ci compete, tenteremo di gestire questa difficile situazione con il consueto senso di responsabilità, percorrendo ogni via che possa scongiurare “soluzioni traumatiche”.
Purtroppo, come spesso accade, non riscontriamo il medesimo senso di responsabilità da parte dei vertici aziendali.
Ci risulta infatti che diversi di coloro che occupano ruoli apicali, nella Regione Marche, stiano sfruttando la situazione per sollecitare la rete con tiranniche pressioni commerciali.
Costoro, infatti, non perdono occasione per ricordare l’imminente ingresso nel Gruppo UBI di un’ ingente schiera di dipendenti, secondo loro motivatissimi e pronti ad occupare “ruoli chiave” e posti di responsabilità; nel caso in cui non arrivassero, inoltre, risultati commerciali soddisfacenti nel brevissimo periodo, titolari o gestori rischierebbero di essere rimossi per far posto ai nuovi colleghi (qualcuno avrebbe parlato di panchina lunga….).
Una domanda, quindi, sorge spontanea: tali comportamenti scorretti sono finalizzati solo al conseguimento di risultati commerciali o anche al mantenimento della poltrona del capo o capetto
UNA POLITICA COMMERCIALE DEL GENERE È IRRESPONSABILE!!!
E’ inaccettabile che in un contesto tanto delicato, chi dovrebbe darsi da fare affinchè l’integrazione tra dipendenti ex BPA e di Banca Marche riesca nel miglior modo possibile, si renda responsabile di tali comportamenti, che mirano solamente ad inasprire il clima aziendale.
Nell’incontro tenutosi a Milano per la presentazione dell’aggiornamento del piano Industriale, il CEO del Gruppo UBI, Victor Massiah, nell’invitare gli attuali dipendenti UBI ad accogliere i nuovi colleghi nel miglior modo possibile, ha ribadito, a proposito delle pressioni commerciali, che comportamenti illegittimi o irrispettosi vanno assolutamente arginati, dando la disponibilità ad intervenire qualora si verificassero “pressioni anomale”.
AUSPICHIAMO CHE IN QUESTO CASO UN INTERVENTO NON SI FACCIA ATTENDERE!!!
Chiediamo che tali comportamenti, che servono solo a demotivare i colleghi, cessino immediatamente.
Il momento è molto delicato e strategico per il Gruppo UBI: ci aspettiamo che chi percepisce laute retribuzioni sia all’altezza della sfida!!!