Un 2 giugno per il lavoro e la dignità
2 giugno: Festa della Repubblica. Una celebrazione che in questo 2021 assume una valenza se possibile ancora più forte, oltre che per i settantacinque anni di vita della nostra Repubblica, anche a causa della prolungata pandemia che ha reso ancor più complessa la situazione economica e sociale del nostro Paese.
Questa data costituisce il punto di partenza della nostra storia repubblicana che inizia con il referendum del 2 giugno 1946 che ha visto gli Italiani, con la prima votazione “politica” a suffragio universale (ricordiamo che le prime elezioni a cui poterono partecipare le cittadine italiane furono le amministrative del marzo 1946), scegliere l’attuale forma di governo in luogo di quella monarchica.
Ben 21, un numero elevato per allora, le donne elette poi nell’Assemblea Costituente, fra queste, cinque avrebbero fatto parte della Commissione per la stesura della Carta costituzionale, portando il loro prezioso contributo, per la tutela dei diritti, in particolare delle donne e della famiglia; contributo tuttora fortemente presente nei principi e nei valori costituzionali.
Gli Uomini e le Donne dell’Assemblea Costituente (556 in tutto) avrebbero poi consegnato alle Italiane e agli Italiani un documento denso di valori e promesse di un futuro migliore che rappresentava la volontà comune di ricostruire il Paese, superando gli schieramenti ideologici partendo da una nuova visione dei rapporti tra donne e uomini, tra cittadine e cittadini, tra tutti coloro che vivevano sul territorio dello stivale, per farlo diventare sempre più uno Stato moderno e aperto verso gli altri Paesi con i quali cooperare.
La nostra Costituzione risulta, ancora oggi perfettamente in grado di garantire pari dignità sociale in ogni campo. In questi difficili momenti, i valori contenuti ed espressi nelle singole parole che compongono ogni articolo della Costituzione appaiono, quindi, ancor più pregnanti per il mantenimento della democrazia, per la tutela dei diritti fondamentali della persona, per l’uguaglianza, per le pari opportunità, per la non discriminazione, per il lavoro, per la libertà di circolazione e di espressione del pensiero, per la tutela della salute e dell’ambiente, per la formazione e l’istruzione, per l’associazionismo, per la libertà di insegnamento, per la libertà di professare la propria fede religiosa, per la cultura, l’arte e le scienze, per la giustizia.
Ognuno di noi, ha quindi, un compito complesso e, allo stesso tempo, rilevante per il presente ed il futuro del Paese: quello di rispettare i doveri e gli obblighi sanciti dalle norme e dalle leggi e tutelare e difendere i principi, i valori ed i diritti sanciti nella nostra Costituzione e quelli conquistati nel corso dei decenni, che, purtroppo, soprattutto nel mondo del lavoro, sono stati via via smantellati e sacrificati in nome, di volta in volta, del pareggio di bilancio, della spending review, della globalizzazione, ecc..
Non solo! Tutti noi abbiamo anche e soprattutto il dovere di contribuire con le nostre capacità, il nostro impegno, le nostre azioni, alla crescita sociale, culturale, economica dei territori e del Paese nel suo complesso.
Di Costituzione si è molto parlato in questo lungo periodo di pandemia sia per i temi legati all’economia e al lavoro, sia per quelli legati alle libertà personali compresse dai vari lockdown, sia per quello fondamentale della salute, che in base al titolo V rientra nella legislazione concorrente Stato/Regioni. Situazione questa che ha palesato evidenti discrepanze, disuguaglianze e difficoltà gestionali in questi tempi di grande criticità.
In questo 2 giugno, in questa solenne giornata, vogliamo riportare all’attenzione, oltre al tema della salute, prioritario per un graduale ritorno alla normalità pre Covid-19, la tutela che la nostra carta costituzionale assegna al lavoro pubblico e privato. Vogliamo ricordare alcuni articoli che, unitamente ai valori ad essi legati, costituiscono il pilastro costituzionale del mondo del lavoro, presidio primario che, unitamente alla legislazione e alle normative esistenti, consente a noi come Organizzazione Sindacale di presidiare la tutela dei diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori (artt. 1 – 2 – 3 – 4 – 28 – Parte I titolo III artt. da 35 a 40 – 54 – 97 – 98). Gli articoli 39 e 40, in particolare, riguardano proprio i diritti sindacali e il diritto di sciopero.
Tutto questo impianto giuridico di tutele e garanzie, alcune delle quali – purtroppo – ancora oggi non concretamente realizzate, è stato reso possibile solo con la decisione degli italiani del 2 e 3 giugno 1946 che al referendum per scegliere tra monarchia e repubblica votarono per quest’ultima, aprendo la strada alla redazione della nostra Costituzione Repubblicana, ancora oggi tra le più moderne e valide in tutto il mondo.
Come UNITA’ SINDACALE FALCRI-SILCEA-SINFUB tuteliamo e portiamo avanti quotidianamente, con impegno, passione e competenza, innanzitutto a favore delle Lavoratrici e dei Lavoratori, i valori e dettami della Costituzione nella consapevolezza della sua enorme importanza per la democrazia e della sua grande attualità.
Auguriamo a tutte e a tutti le Lavoratrici ed i Lavoratori, le cittadine e i cittadini, le persone del nostro Paese, Buona Festa della Repubblica uniti insieme nei valori fondamentali della Costituzione italiana.